Bologna Fc, è Thiago Motta mania. Ma Arnautovic ora è un caso

Continua anche sui social il dibattito sul mancato utilizzo dell’attaccante. Tornano alla memoria le vicissitudini Ulivieri-Baggio e Guidolin-Signori.

Marko Arnautovic non è sceso in campo contro la Lazio

Marko Arnautovic non è sceso in campo contro la Lazio

Bologna, 13 marzo 2023 – Nell’acceso dibattito post-Lazio sui social, dopo la notte in cui Motta è andato molto vicino a dare scacco a Sarri, due partiti si fronteggiano, polarizzando la discussione: 1) Motta fenomeno, che fa giocare il suo Bologna alla pari delle grandi (nota bene: dopo averlo raccolto a settembre sull’orlo del precipizio), in nome di un collettivismo integralista che ha forgiato una squadra di cui finalmente si può andar fieri; 2) Motta autolesionista, che si ostina a tenere fuori Arnautovic, uno che in zona-gol vale più di Barrow e Zirkzee messi insieme: peccato che quelli giochino e Arna oggi resti a guardare.

Approfondisci:

Bologna Lazio, Arnautovic s’infuria. E Motta: “Ora merita Barrow”

Bologna Lazio, Arnautovic s’infuria. E Motta: “Ora merita Barrow”

Oggi come ieri, dal caso Baggio a Signori

Sotto le Due Torri sembra di essere tornati ai tempi di Ulivieri e Guidolin, quando gli Arnautovic si chiamavano Baggio (per Renzaccio) e Signori (per il veneto), campioni che risolvevano da soli le partite, ma con cui non sempre fu facile cucire il filo del rapporto.

Ulivieri-Baggio fu una guerra lampo che si consumò nel giro di una settimana. Il rapporto tra Signori e Guidolin invece andò in frantumi in coda al quarto anno di convivenza a Casteldebole. In entrambi i casi dopo quei dissidi le strade si divisero: succederà la stessa cosa a giugno con Motta e Arnautovic?

Con 12 partite ancora da giocare, vale a dire 36 potenziali punti per la corsa a quel settimo posto che nel frattempo il Bologna ha perso, è un discorso prematuro. Nel presente tocca provare a ricucire il rapporto tra allenatore e centravanti, scongiurando il rischio che la scelta tecnica diventi un reciproco puntiglio d’orgoglio in cui ognuno si arrocca sulle proprie posizioni e si perde di vista il buonsenso. Che Arnautovic a 34 anni (li compirà il 19 aprile) viva malissimo questa situazione è comprensibile. Ieri, mentre dal suo entourage filtrava un diplomatico ‘no comment’ che spesso è la soluzione più saggia per fare sbollire le tensioni, Marko è rimasto tra le quattro pareti della sua casa bolognese a masticare rabbia per un’esclusione che gli brucia. Come ricordava nel post-Lazio Motta oggi a Casteldebole comincia un’altra settimana di lavoro e più delle parole riconciliatrici (che dopo l’esclusione di Torino non ci furono) conteranno i fatti, ovvero come si allenerà Arnautovic e quanta condizione in più riuscirà a mettere nelle gambe per convincere il suo allenatore che con la Salernitana può meritarsi una chance.

I fatti sono che tra Torino e Lazio l’attacco rossoblù è rimasto a secco, ma sono anche i 36 punti dopo 26 giornate di campionato conquistati da Motta, nonché il 16 a 7 nei tiri verso la porta della sfida con la Lazio, che testimoniano che se c’è una squadra che sabato è andata vicina alla vittoria quella è il Bologna. Meditate, Thiago e Marko. E soprattutto dialogate.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro