Elisa e Ida, gemelle del gol. Panieri, due sedicenni nella nazionale under 21

Sono le figlie di Federico che con i colori del Cus Bologna ha vinto tutto. Da papà hanno ereditato la voglia di allenarsi e giocare anche se infortunate. .

Elisa e Ida. Segni particolari? Sono gemelle. Fin qui nulla di strano, il mondo è pieno di sorelle gemelle. Solo che Elisa e Ida, che hanno 16 anni, di cognome fanno Panieri. E sono figlie di Federico, una leggenda dell’hockey su prato di Bologna. Federico, che ha vinto scudetti a ripetizione a livello giovanile, conquista lo storico tricolore con il Cus Bologna nel 1997. Poi, da capitano, alza al cielo, ebbro di gioia, la Coppa Italia del 2002 e, oltre alle partite con la nazionale, può vantare anche cinque scudetti indoor (un paio dei quali da allenatore e dirigente): 1997, 1999, 2002, 2009 e 2013.

Gli scudetti indoor consentirono al Cus Bologna e a Panieri di giocare la Coppa dei Campioni e, uno dei record di Federico, è legato al numero di reti realizzate nel contesto internazionale.

Federico ha smesso – attualmente ricopre il ruolo di direttore generale del Cus Bologna –, ma è stato capace di trasmettere lo speciale dna alle figlie. Che oltre ad aver vinto un anno fa, in maglia Hockey Team Bologna, il titolo italiano under 16, stanno mettendo insieme un primato dopo l’altro.

Prima, nonostante la loro età, sono state inserite nella nazionale under 18. Ma adesso, nonostante paghino qualcosa sotto il profilo dell’esperienza e del fisico, sono state chiamate anche nella Nazionale under 21 che sta preparando gli Europei di categoria in programma nella Repubblica Ceca.

Così, le giovanissime azzurre, Elisa e Ida Panieri sono state al raduno a Castello d’Agogna (Pavia) e a fine mese saranno a Villafranca (Verona) per un’ulteriore chiamata da parte del ct della Nazionale under 21, Roberto Carta, che è rimasto favorevolmente impressionato dall’entusiasmo, la passione e il talento delle due ragazze.

Ida frequenta il liceo economico sociale al San Luigi, sogna di giocare un’Olimpiade con la Nazionale e, in campo, si sistema sulla fascia sinistra, terzino o centrocampista laterale.

Elisa invece è iscritta al liceo scientifico internazionale Galvani. Rispetto alla gemella gioca sull’altra fascia: Isa segna molto, Elisa è infaticabile e più efficace nei dribbling. Entrambe godono della possibilità di far parte del percorso studente-atleta anche se, allenandosi tutti i giorni e affrontando le partite nel fine settimana, i sacrifici non mancano.

Nate il 2 settembre 2007, Elisa e Ida fanno parte non solo della rappresentativa di club under 18, ma anche dell’organico dell’Hockey Team Bologna che partecipa al campionato di A2 con il sogno di volare in A1. L’allenatore è Franco Facundo, la dirigente nonché giocatrice e arbitro e responsabile dell’impianto del centro sportivo Barca è Ilaria Amorosini, anche lei figlia d’arte, papà Pietro è il presidente dell’Hockey Team.

Elisa ha già deciso che l’anno prossimo studierà all’estero, a Valencia, dove giocare nella squadra locale – la Spagna è decisamente più avanti dell’Italia, come fascino e tradizione nel mondo dell’hockey su prato -, mentre Ida ha tante richieste, ma non ha ancora pianificato la prossima stagione.

Da papà Federico, oltre alla predisposizione al gioco, hanno preso la voglia di allenarsi e migliorarsi. Nonché la ferrea volontà di scendere in campo indipendentemente da acciacchi e infortuni. L’esempio lampante è dato proprio da Elisa: nell’anno della conquista dello scudetto under 16 aveva subito una bastonata fortuita. Colpo casuale, ma pesante, con tanto di taglio: la bastonata avrebbe suggerito maggiore prudenza. Elisa si è fatta bendare, quasi avesse un turbante in testa e si è messa in mezzo al campo a dirigere. Soprattutto la sorella Ida che, al termine di quelle finali tricolori, ha portato a casa pure il titolo di capocannoniere.

"Abbiamo cominciato a giocare quando avevamo 8 anni - dicono in coro Elisa e Ida, che non dimenticato di ringraziare mamma Micaela –. Non ci siamo più fermate. La chiamata passata dall’under 18 è stata un motivo di orgoglio. Questa dell’under 21 ci ha piacevolmente sorpreso ed emozionato. E sogniamo sempre le Olimpiadi".

Ma, intanto, c’è l’Europeo under 21. Elisa e Ida, magari fasciate con un turbante per nascondere coraggiosamente qualche infortunio, voglio esserci. E da protagoniste possibilmente.

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