Rivoluzione Virtus Bologna: cosa c’è dietro all’addio di Sergio Scariolo

Duro comunicato del club: “Le sue parole minano la serenità dell’ambiente”. Dallo striscione dei tifosi all’arrabbiatura dello spogliatoio: il dietro le quinte di un addio amaro

Sergio Scariolo non è più l'allenatore della Virtus Bologna

Sergio Scariolo non è più l'allenatore della Virtus Bologna

Bologna, 16 settembre 2023 – Sergio Scariolo non è più l’allenatore della Virtus. Con un comunicato più dettagliato rispetto al solito, ieri mattina alle 11 il club ha reso pubblica questa decisione e ai più non è sfuggito che anche la conclusione è stata parecchio insolita non riportando i ringraziamenti di rito e gli auspici che le sue future esperienze si sviluppino positivamente.

Il nuovo allenatore è Luca Bianchi

"Le dichiarazioni del tecnico – si legge nella nota - rilasciate agli organi di stampa in data 13 settembre 2023, che seguono quelle rilasciate durante la conferenza stampa di fine stagione in data 27 giugno 2023, minano, purtroppo, la serenità e l’entusiasmo dell’ambiente virtussino e del gruppo che si accinge ad affrontare i primi impegni ufficiali della nuova stagione sportiva con l’obiettivo di raggiungere importanti risultati sia a livello nazionale che internazionale. Il club comunica anche che è stato sollevato dall’incarico il primo assistente Andrea Diana".

Questa sera, quindi, nella seconda semifinale della Magenta Cup che vedrà la Segafredo affrontare il Bayern (ore 20) in panchina ci sarà Alberto Seravalli, coadiuvato da Cristian Fedrigo e da Iacopo Squarcina.

Il riassunto delle puntate precedenti non è particolarmente prolisso: a giugno Scariolo preannuncia un mercato rinunciatario a causa di un budget che si era ristretto del 20% e già questo prima dichiarazione, per quanto vera, non era piaciuta né alla società né alla proprietà. Qualche giorno fa, poi, il tecnico bianconero aveva rincarato la dose parlando sia di una squadra che era stata costruita dal club dove al momento non c’era nessuno che potesse risolvere le partite, sia di quanto subisse la decisione di mettere fuori squadra Iffe Lundberg.

Parole pesanti, soprattutto durante la campagna abbonamenti, e che non corrispondevano ai racconti del ceo Luca Baraldi e dal direttore generale Paolo Ronci illustrati in una precedente intervista. Il più arrabbiato di tutto era ovviamente il presidente Massimo Zanetti che, però, giovedì sera Baraldi era riuscito a calmare, almeno stando agli spifferi che arrivano dalla palestra Porelli. Si è trattato della classica quiete prima della tempesta.

Nella nottata il gruppo di tifosi Boys 1979 appendeva uno striscione all’Arcoveggio per esprimere tutta la loro insoddisfazione per il comportamento di Scariolo – "Attaccamento alla maglia, umiltà e dedizione. Più fatti e meno Parole"- mentre il Vecchio Stile, l’altra anima della curva bianconera esprimeva gli stessi concetti con un comunicato dai toni molto duri. Riaccesa la miccia, questa volta non è stato possibile fermare il percorso che ha portato all’esonero.

Sempre stando alle ricostruzioni pare che anche i giocatori non avessero particolarmente gradito quelle frasi. Del resto dire che non ci sono elementi in grado di risolvere le partite significa fare un torto a Marco Belinelli, Daniel Hackett, Toko Shengelia che, con modalità diverse, sono i leader di questo gruppo in attesa di vedere all’opera dentro e fuori dal campo Ognjen Dobric e Achille Polonara. Difficile dire quanto l’eventuale arrabbiatura dello spogliatoio abbia inciso sulla decisione del presidente, ma di sicuro tra i bianconeri non c’è stata quella sollevazione di popolo che avvenne nel 2021 e che costrinse i vertici del club a revocare l’esonero di Sale Djordjevic.

In difesa di Scariolo è subito arrivata una nota dell’associazione degli allenatori di Eurolega che parla di una mancanza di rispetto nei confronti del tecnico da parte del club, ma qui si entra in un campo minato, dato che la V nera non ha mai detto che tra le questioni da risolvere c’è anche l’intenzione di non onorare il contratto sottoscritto con il suo ex coach. Nelle due stagioni sulla panchina bolognese l’allenatore bresciano ha vinto una EuroCup e due SuperCoppa.

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