"A scatola chiusa compro solo Arrigoni"

L’azienda cesenate protagonista di Carosello negli anni 60 e 70 con i suoi celebri slogan pubblicitari divenuti modi di dire popolari

"A scatola chiusa compro solo Arrigoni"

"A scatola chiusa compro solo Arrigoni"

di Gabriele Papi

Fecero epoca quei Caroselli dell’Arrigoni, rinomata azienda conserviera cesenate, negli anni 60 e 70 del secolo da poco passato. Carosello, mitica e unica rubrica pubblicitaria della RAI di quegli anni. Attesa ogni sera alle 20,50, potevano vederla anche i bambini: e dopo Carosello a nanna. Dieci minuti: ogni storiella pubblicitaria durava 135 secondi (diversamente dai martellanti spot odierni di 30, 15, o 5 secondi, a seconda dei contesti e dei contratti). Nel teatrino di Carosello, fucina di autori, disegnatori, registi poi famosi, L’Arrigoni fu presente con sei diverse serie di filmati pubblicitari, dal 1962 al 1976 (fonte: “Il libro di Carosello”, di Marco Giusti).

1963: “testimonial” delle confetture e dei pelati Arrigoni fu il celebre Claudio Villa, il “reuccio” della canzone melodica. Titolo della serie: Claudio Villa e la sua coscienza. Frase celebre: “Claudio, parla come magni. Magno bene, magno Arrigoni”. Tre anni dopo, 1965: cambia la pubblicità, nuova serie: “Li cogliete voi… ( o ci pensa Arrigoni)”. Quella serie anticipava molte delle odierne pubblicità sui prodotti ortofrutticoli, direttamente (o quasi) dalla campagna. Con anche scorci marini di pesca al tonno. Il tonno Arrigoni era uno dei migliori tipi di tonno all’olio d’oliva presenti sul mercato italiano: non a caso l’Arrigoni originaria, con sede a Trieste (scese a Cesena nel 1929) era specialista nel pesce in scatola. Nel 1968 arrivava il CantArrigoni sulla scia del Cantagiro, il giro d’Italia dei cantanti che aveva riempito le piazze, con tanto di giurie popolari ad ogni tappa. Fu una serie azzeccata, giovanilistica, tutta giocata su alcuni dei cantanti di successo del tempo, Gianni Pettenati, Wilma Goich, Rocky Roberts, Patrick Samson. “Paleolitico musicale”, li definisce con ironia Marco Giusti: ma alcune di quelle orecchiabili canzoni sono ancora trasmesse dalle radio. Nel 1969 sbarcava in tv la serie più azzeccata: “a scatola chiusa compro solo Arrigoni”, la frase celebre di quel Carosello che entrò nel linguaggio popolare diventando quasi proverbiale. La serie tenne banco con notevole fantasia filmica sino al 1976. Quei Caroselli, nel 1971, furono premiati al festival internazionale del cinema pubblicitario a Cannes.

Un esempio della loro divertente efficacia narrativa: in un negozio che vende congegni per spie e agenti segreti entra una fatalona, tipo Mata Hari, che chiede l’ultima novità: profittando di una distrazione del commesso smonta in pochi secondi il congegno perché, ovviamente, ”a scatola chiusa compro solo Arrigoni”. Carosello, con le sue frizzanti sintesi narrative andò in pensione nel 1979. Cambiava la tv, cambiavano i tempi. E in quegli anni era cominciato anche il viale del tramonto dell’Arrigoni di Cesena, e non solo per problemi societari e finanziari: era cambiato anche il mercato. Erano entrate in scena le multinazionali a caccia del made in Italy, forti di una potenza economica sconosciuta a molte aziende italiane. Ad esempio: in quegli anni un’azienda emiliana di eccellenze alimentari fu acquisita dalla Kraft, che a sua volta era controllata dalla Philip Morris. A buon intenditor poche parole.