Alberghi, cento camere per i profughi

Leandro Pasini, presidente Adac Federalberghi: "Una dozzina di hotel hanno risposto all’appello, siamo in contatto con la Prefettura"

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di Giacomo Mascellani

In riviera gli albergatori hanno già messo a disposizione alcune strutture per ospitare i rifugiati in fuga dalla guerra in Ucraina. La Prefettura, la Protezione civile e i Comuni, stanno mettendo in campo le disposizione impartite dal Governo, per far fronte ad una emergenza umanitaria senza precedenti in questo secolo. Leandro Pasini, presidente di Adac Federalberghi, è tra le persone che tiene i rapporti con le istituzioni e pertanto è in grado di fornire un quadro della situazione.

Pasini, a che punto siamo sull’ospitalità dei profughi?

"I colleghi hanno risposto e ci sono hotel che hanno già dato la loro disponibilità ad ospitare cittadini provenienti dall’Ucraina, è un bel segnale".

Quanti sono i posti messi a disposizione dagli albergatori di Cesenatico?

"Allo stato attuale una dozzina di alberghi hanno offerto complessivamente oltre cento camere, quindi potremmo ospitare dalle 200 alle 300 persone e ed è un importante segno di sensibilità; non abbiamo spinto molto nelle comunicazioni, anche perché sino ad ora non c’è richiesta di molti posti".

Perché sino ad ora in po chi hanno chiesto ospitalità in Italia?

"Molta gente viene ospitata da amici e conoscenti, ricevono aiuti tramite il passaparola, ancora non ci sono molte esigenze , ma se ci dovessero essere, noi ci siamo".

Voi albergatori con chi vi confrontate?

"Abbiamo comunicato con la Prefettura e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna".

Secondo lei i bandi della Prefettura potrebbero essere un’occasione da cogliere al volo per alcuni albergatori anche dal punto di vista economico?

"Certo, anche perché l’emergenza della guerra in Ucraina è già stata fissata sino al 31 dicembre, sebbene noi tutti vivamente speriamo non ve ne sia bisogno e che la guerra cessi subito, perché le bombe cadono sopra le teste degli innocenti". Quali sono gli alberghi interessati ad ospitare i rifugiati ucraini?

"Sicuramente le strutture che hanno maggiormente risentito di questi due anni di crisi economica legata alla pandemia e sono ai margini del mercato, quelle più distanti dal mare e per questo sono penalizzate, ma ci possono essere anche degli imprenditori che hanno alberghi chiusi da poco tempo, che potrebbero tornare ad ospitare delle persone, ovviamente se hanno tutti i requisiti necessari per farlo".

A proposito di requisiti, quali sono invece quelli che devono avere i rifugiati?

"Devono rispettare le norme sanitarie, essere vaccinati e registrati".

In località turistiche vicine si segnalano persone che si propongono per affittare alberghi a prezzi stracciati, con la prospettiva di riempirli di rifugiati e fare diventare la guerra un affare.

"A Cesenatico non ci sono casi di persone che fanno queste proposte, ho sentito voci di qualcosa del genere in altre piazze, dove c’è chi può avere avuto dei contatti di questo tipo, ma non da noi".

Cosa siete disposti a fare voi albergatori per aiutare le persone in fuga dalla guerra?

"Noi possiamo garantire un valido supporto come formazione linguistica, ma anche come impegno pratico e operativa sul lavoro; sia ben chiaro, noi non vogliamo sfruttare nessuno, ma a chi desidera avere un lavoro, noi siamo disponibili e gli e lo troviamo. Il tutto deve tuttavia correre di pari passo con le istituzioni pubbliche per aiutare le famiglie e garantire un inserimento a scuola dei minori".