Il 7 gennaio scorso, nella Seconda Commissione Consiliare, si è discusso un tema di grande importanza riguardante gli interventi previsti sul fiume Savio e i suoi affluenti. "Tra gli interventi proposti – dicono da Cesena Siamo Noi – vi è l’abbattimento di ulteriori alberi lungo tutto il corso del fiume fino al confine con Ravenna (alberi indubbiamente sani, ma fatti passare come ammalorati o secchi e senza un adeguato controllo); canalizzare con la cementificazione il rialzo di argini che riducono un corso d’acqua ad un collettore fognario perché il medesimo perde la sua funzione auto-depurativa. Esprimiamo un netto dissenso verso tali interventi, sottolineando come questi siano in contrasto con le evidenze scientifiche e gli studi di numerosi esperti del settore, che indicano la necessità di preservare la vegetazione lungo i corsi d’acqua per la prevenzione del rischio idraulico. La presenza della vegetazione è fondamentale per dissipare l’energia del fiume in caso di piena, garantire la stabilità degli argini ed evitare la loro erosione".
Perplessità arrivano anche dal Wwf. "Le azioni da intraprendere sono molteplici – dicono dal Wwf – ma il concetto ispiratore dovrebbe essere quello di recuperare innanzitutto, ovunque possibile, spazio per i fiumi, dai tratti collinari e montani sino alla pianura dove spesso scorrono tra argini artificiali, ed espandere il limite fluviale caratterizzato dalle sponde. Tra gli interventi citati si parla invece di aumentare le quote di sommità degli argini, della costruzione di muri idraulici in cemento armato per il contenimento degli argini, e dell’abbassamento delle golene del fiume (con abbassamento medio di 50 cm nel tratto cittadino) per aumentare la sezione di deflusso del corso d’acqua. Tutte operazioni non lungimiranti e che aggravano il processo di canalizzazione innaturale già in atto da decenni, il quale porta all’ aumento della velocità della corrente e dell’incisione ed erosione degli alvei e una minor espansione e minor ricarica delle falde acquifere".