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Apofruit, porte aperte per far toccare con mano la filiera produttiva del kiwi biologico

L’Italia è al secondo posto nel mondo dietro alla Nuova Zelanda per la produzione del frutto. Paolo Pari: "L’ortofrutta biologica chiuderà il 2023 con un dato positivo"

Apofruit, porte aperte per far toccare con mano la filiera produttiva del kiwi biologico

Lo stabilimento Apofruit di Longiano ha aperto le porte per far toccare con mano la filiera del biologico. Il tour ha avuto per protagonista un’eccellenza dell’ortofrutta made in Italy, il kiwi, che vede il nostro Paese al secondo posto mondiale nella produzione, dietro alla Nuova Zelanda. L’evento è nato nell’ambito di ’It’s Bio’, progetto europeo che intende promuovere in Italia, Belgio e Grecia il metodo di produzione biologica del settore ortofrutticolo, evidenziandone gli aspetti positivi in termini di salubrità dei prodotti e di sostenibilità ambientale delle produzioni. Un progetto, che ha visto, negli ultimi due anni, l’organizzazione di workshop nei punti vendita così come in pieno campo, sino ad arrivare all’evento di ieri all’interno di uno stabilimento produttivo. A promuovere il progetto è Aop Gruppo Vi.Va., associazione che riunisce 12 organizzazioni di produttori italiani che coltivano in totale circa 23mila ettari di cui 15mila destinati a frutticole e poco più di 8mila a orticole.

La stagione del kiwi biologico Almaverde bio, nelle tipologie verde e giallo, è stata positiva. Malgrado una significativa contrazione dei volumi causata da fattori climatici ben noti, buona è la risposta del mercato favorita anche dall’alta qualità del prodotto in termini di pezzatura (medio-alta) e grado brix.

Ha spiegato Paolo Pari direttore di Almaverde Bio: "L’ortofrutta biologica prevediamo che chiuderà il 2023 con un dato positivo a valore e un dato pressoché stabile per i volumi. Nelle Isole Almaverde bio, siamo soddisfatti visto che a fine ottobre abbiamo un dato complessivo in crescita del 32% dovuto alle nuove aperture del corso dell’anno. Una crescita importante che si conferma a parità di rete con un +15%. Nel 2023 abbiamo disponibilità di kiwi biologico sui 33mila quintali che portiamo in Italia e in Europa".

Per It’s Bio, che ha interessato punti vendita, attività in campo e la visita di uno stabilimento, Pari spiega: "È fondamentale una comunicazione diretta che metta in risalto gli aspetti peculiari e i benefici dei prodotti ad alto valore aggiunto, come quelli del biologico. ’ It’s Bio’ coinvolge i consumatori nel punto vendita e gli operatori dell’informazione con le visite in campo e nei luoghi di lavorazione".

Ermanno Pasolini