Auto-test salivari, un gioco da bambini

Avviata l’iniziativa che coinvolge a cadenza quindicinale un campione di 180 alunni delle scuole ‘Anna Frank’ e ‘Munari’

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di Luca Ravaglia

Il tempo di una canzone, come un gioco. E’ quello che basta per accertare eventuali contatti tra un gruppo di 180 bambini e adolescenti col coronavirus, che invece purtroppo un gioco non lo è affatto. Ieri mattina due scuole cesenati, la media di via Anna Frank e l’attigua primaria ‘Munari’, hanno avviato un progetto pilota ideato dalla Regione con l’intento di mappare l’eventuale diffusione del virus nelle classi di giovani e giovanissimi alunni. L’obiettivo fissato dall’Ausl per poter avere un campione affidabile era quello di 180 bambini, da sottoporre a controllo tramite test salivari per tutta la durata dell’anno scolastico, a cadenza quindicinale. Gli incontri online tenuti coi genitori hanno colpito nel segno, tanto che la disponibilità a partecipare all’iniziativa ha quasi raddoppiato i posti effettivamente disponibili.

Dottoressa Federica Bartolini, referente covid della pediatria di comunità, in cosa consiste lo screening?

"Ogni due settimane incontreremo bambini e i ragazzi delle due scuole ed effettueremo dei controlli per valutare la loro eventuale esposizione al virus".

Approcciarsi ad adolescenti e ancor più a bambini lontano da mamma e papà non è semplice.

"Servono attenzione e rispetto. Partendo dal punto di vista dei genitori, in qualunque momento può essere revocato il consenso alla partecipazione dei propri figli allo screening. Dunque non c’è nulla di vincolante. Per quanto riguarda gli alunni invece, è ovviamente fondamentale metterli a loro agio".

Come?

"Abbiamo pensato a una canzone, diversa per i due plessi e tarata sui gusti delle differenti fasce di età. In un clima sereno, all’aperto, con l’imprescindibile divisione in piccoli gruppi e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, ogni alunno viene dotato di un kit per l’auto rilevazione, (del tutto sicuro e indolore, dal momento che il campione viene raccolto utilizzando la saliva, ndr), io davanti a loro mi sottopongo al test mostrando come effettuarlo e loro mi imitano. Il tutto, appunto, per la durata della canzone. Dopo di che si torna in aula".

Prime impressioni?

"Molto buone, sotto tutti gli aspetti. Per prima cosa è doveroso ringraziare per la collaborazione le due dirigenti scolastiche che hanno dato la piena disponibilità nel sostenere l’iniziativa. In secondo luogo la risposta delle famiglie è stata ottima, andando anche oltre le più rosee attese, a dimostrazione del fatto che l’attenzione verso il virus e i rischi ad esso legati è altissima. Non da ultimi ovviamente ci sono gli alunni, che sono stati eccezionali nel recidere l’importanza del loro compiuto. Avevamo condiviso un video coi genitori nel quale venivano illustrate le procedure del test e dunque le idee erano già ben chiare".

Ora cosa succederà?

"Tutti i test verranno analizzati e i risultati verranno catalogati a documentazione delle situazione iniziale del gruppo campione, che poi verrà seguito da qui alla fine dell’anno scolastico".

I test a cadenza di 15 giorni permettono di non farsi sfuggire nulla sotto il profilo epidemiologico.

"L’importanza della continuità è innegabile, ma questo non significa che una famiglia sia obbligata ad arrivare fino in fondo al progetto. Chiunque dovesse cambiare idea può farlo quando vuole. L’entusiasmo inziale è in ogni caso molto promettente". E’ possibile valutare l’estensione dell’iniziativa anche ad altre scuole cesenati?

"Non al momento. Il coordinamento è regionale e stiamo progressivamente partendo nei vari territori con un numero prefissato di alunni: lo studio attuale si baserà sull’analisi di questi dati. Per il futuro, si vedrà".

Per il futuro, magari non ce ne sarà più bisogno.