ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Autunno ’bollente’. Negozianti in crisi:: "Nessuno acquista piumini e cappotti"

Le vendite sono congelate dalle temperature estive, i passanti guardano le vetrine ma difficilmente fanno acquisti all’interno dei negozi. Le associazioni di categoria: "Per gli articoli invernali è tutto bloccato".

Autunno ’bollente’. Negozianti in crisi:: "Nessuno acquista piumini e cappotti"

Autunno ’bollente’. Negozianti in crisi:: "Nessuno acquista piumini e cappotti"

Un autunno caldo, anzi no, ‘bollente’. Un autunno con temperature record che in alcune giornate di ottobre arrivano a sfiorare i 30 gradi. Un autunno che al tempo stesso si dimostra ‘freddo’ per i commercianti che devono fare i conti con le vendite che procedono a passo di lumaca. Chi ha voglia di acquistare un piumino o di provare un maglione di lana a collo alto con questo clima che invita piuttosto a indossare bermuda e t-shirt? Si rinuncia allo shopping nei caldi pomeriggi di ottobre e si scelgono mete più consone a questa stagione fuori stagione: un bagno al mare, una giornata in spiaggia sono più invitanti di un pomeriggio a spasso tra le vetrine. La situazione appare difficile per i negozi di abbigliamento, ma anche per le attività di ristorazione che vanno a rilento dato il poco passaggio di gente. Dubbi, perplessità e tanta amarezza arriva da chi risulta già provato da una situazione generale preoccupante: i commercianti. I negozi di moda sono alle prese con il drastico rinvio degli acquisti di maglieria, giacche, giubbotti, calzature e abiti invernali, sia per la donna che per l’uomo.

"E’ un disastro – dice Romina De Blasi del negozio di abbigliamento Mytho’s - in questo momento la voglia di comprare capi invernali e autunnali non c’è, ma non c’è neanche voglia di comprare l’estivo. L’anno scorso è stato molto caldo, ma non come quest’anno e la gente comprava un po’ di più". La difficoltà si avverte anche tra i ristoratori che sostengono che di gente in giro se ne vede poca, a parte il sabato. "L’autunno caldo porta la gente ad andare al mare e a non fermarsi in città – dice Piero Mongelli di Semplice in via Zeffirino Re – il risultato è che in centro c’è meno passaggio. Con gli aumenti dei prezzi su ogni cosa poi la gente fa fatica, bisognerebbe incentivare ‘il giro’ in centro anche con una promozione di parcheggi gratuiti per due o tre mesi, perché per alcuni è dura anche mettere lo spicciolino nel parcheggio, e bisognerebbe permettere ai negozianti di fare promozioni continue. Questo non è come l’ottobre degli scorsi anni, l’anno passato c’era più gente, ora sono tutti al mare con gli stabilimenti chiusi".

Anche le associazioni denunciano una situazione difficile. "La vendita degli articoli invernali è praticamente bloccata – dice Graziano Gozi, direttore di Confesercenti Ravenna-Cesena – l’abbigliamento è già un settore in crisi, che vive delle difficoltà importanti. Va aggiunto che i saldi che partono il primo di gennaio non danno la possibilità di vendere capi a prezzo pieno per un periodo prolungato". "Il tema del meteo condiziona la capacità di acquisto del consumatore – aggiunge Corrado Augusto Patrignani, presidente di Confcommercio Forlì-Cesena – e il timore dei commercianti in generale si sente. I prezzi degli alimentari e della ristorazione sono saliti e il potere di acquisto è diminuito, questo condiziona gli acquisti di abbigliamento. Se sul commercio stiamo vivendo un momento un po’ difficile, la stagione turistica sta andando bene. E’ chiaro che la bella stagione aiuta anche l’umore e invoglia a fare acquisti, ma nessuno compra i capi autunnali". Ora però, si attende un calo brusco delle temperature, che dovrebbe (si spera) aiutare a far decollare gli acquisti invernali.