
VIllamarina (Cesena), 19 giugno 2022 - Alle 5 e mezza del mattino il sole è una palla infuocata che si alza dall’acqua, il vento accarezza la pelle e il silenzio è ovunque (guarda il video). L’alba sul mare non sarà mai una routine e così, mentre gran parte di Cesenatico dorme, i gestori degli stabilimenti balneari se ne stanno lì, primi ad arrivare e ultimi andar via, a godersi una meraviglia per pochi intimi, per la quale val sempre la pena alzare lo sguardo dal lavoro per prendersi almeno una manciata di secondi di sorriso, compiaciuto e senza condizioni.

Anche ora, ai tempi della direttiva Bolkestein. Cosa c’è in palio sul piatto delle disposizioni relative alla concorrenza nella gestione degli stabilimenti balneari? La vita coi piedi tra la sabbia, il sale sulla pelle e una passione che devi avere nel dna. Perché quando la temperatura sale, le giornate si fanno davvero lunghe. E tutt’altro che semplici da mandare in porto. Roberto Zanuccoli è uno dei veterani: la sua famiglia gestisce il bagno che porta il suo nome da fin dal 1958 e lui dal ‘95 ha rilanciato la tradizione.
Il biglietto da visita è quello stampato sul pannello in cima allo stabilimento: ‘Gente di Romagna’. "Ricordo - racconta – il duro lavoro svolto quotidianamente per aiutare il babbo: i primi ombrelloni avevano l’asta in ferro: alla sera si chiudevano e si rimuovevano dalla spiaggia e alla mattina si faceva il contrario. Una fila alla volta, dieci ombrelloni sulla schiena da trasportare da e verso le cabine… Il pranzo si chiamava così solo perché l’ora era quella, ma nei fatti c’era solo un panino trangugiato al volo, prima di tornare a rimboccarsi le maniche".
Sono passati i decenni, sono cambiati i cocktail preparati al bar e i servizi offerti alla clientela, ma tutto il resto è rimasto lo stesso. A partire dall’alba sul mare: "Mi fermo sempre a guardarla, perché ogni giorno ne vale la pena. Poi di nuovo via al lavoro, col retino e il rastrello a preparare la spiaggia, ripulendola dai residui lasciati dal mare durante la notte. I primi visitatori spesso arrivano poco dopo di noi e allora partiamo con le colazioni. Qui a Villamarina ci sono tanti stranieri, si sentono a casa. Oltre all’italiano, parlo tre lingue.. no, quattro. Anche il romagnolo". Che è il valore aggiunto: "Non perdiamo il buon umore e non temiamo il lavoro duro. Siamo sempre in prima fila, perché il punto non è delegare ai collaboratori, ma mostrare loro che il primo passo è sempre il nostro. Così si diffonde la passione per questo mestiere, che svolgiamo insieme al sole: lui sorge e noi apriamo lo stabilimento, dove restiamo fino al tramonto". Cappuccini e birre. Risveglio muscolare in acqua, aree giochi per bambini e piccola ristorazione. "Quella la farcisco con la mia grappa. Quando i turisti mi chiedono cosa sia io rispondo che è come un tonico, da assumere secondo ricetta: venti gocce dopo i pasti. E giù a ridere. Io e loro". L’unica minaccia al buon umore è l’incertezza per il futuro: "Speriamo bene, speriamo che le richieste dei bagnini vengano ascoltat e. Speriamo che la nostra tradizione non si perda, perché in questo mondo c’è tutta la romagnolità. E uno romagnolo ci nasce. Diventarlo è molto più difficile".