Cesena, bimba nata morta al Bufalini. Sequestrate le cartelle cliniche

Si è consumata un’altra tragedia nel reparto di ostetricia e ginecologia

SANITA’ Una camera dell’ospedale Bufalini (foto di repertorio)

SANITA’ Una camera dell’ospedale Bufalini (foto di repertorio)

Cesena, 11 aprile 2017 - Si è consumata un’altra tragedia presso il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Bufalini. Una perdita amara come quella che ha colpito a febbraio una coppia di giovani immigrati di origine ucraina che hanno avuto un bimbo, apparentemente sano, morto durante il parto. Tra il 2 e il 3 aprile un’altra giovane coppia ha dovuto affrontare un simile lutto doloroso, che parrebbe assai raro considerati ai livelli di sofisticazione che ha raggiunto oggi la medicina e in particolare quella relativa alla nascita, ma evidentemente non è così. In questo caso, comunque, si tratta di due genitori residenti a Cesenatico che erano in attesa di una bimba. La giovane donna incinta era stata ricoverata il 1° aprile e anche in questa circostanza nulla lasciava pensare all’evolversi negativo del parto, ma la bimba è nata morta. Immediata, come nel caso precedente, la denuncia da parte del padre e della madre della piccola al commissariato di Cesena, che ha proceduto subito al sequestro delle cartelle cliniche.

I due genitori hanno incaricato un proprio legale ed è stata richiesta un’autopsia sul corpicino della neonata. Un primo risultato dell’esame autoptico non sembra aver rivelato situazioni anomale a carico della salute della bambina ma occorreranno almeno altri sessanta giorni per avere ulteriori particolari utili ad evidenziare se ci siano state o meno inadempienze da parte del personale sanitario e paramedico che ha assistito la partoriente. Lo stesso lasso di tempo che intercorrerà in relazione al risultato autoptico relativo al corpicino dell’altro bimbo nato morto, a poco più di un mese di distanza e nello stesso reparto.

A questo proposito trapelerebbero informazioni relative ad un parto cosiddetto distocico, ossia una conformazione del bacino della partoriente che rende difficile la fuoriuscita del bambino, anomalie nella presentazione e nella posizione del bimbo oltreché nel suo peso eccessivo. Tutti elementi che, però, erano già noti, essendo la donna molto minuta ad avendo in grembo un bimbo di oltre quattro chili. I due eventi, com’è prevedibile, non hanno causato solo dolore nelle famiglie ma anche nel reparto di ostetricia del Bufalini dove si attende con trepidazione il responso della magistratura. La denuncia in quel caso ha dato luogo a sette avvisi di garanzia ai ginecologi e alle ostetriche che il 18 e il 19 febbraio hanno assistito la giovane cesenate di origine ucraina.