Calza a pennello: alunni con le ’mani in pasta’

Il progetto è dedicato a studenti con bisogni educativi speciali. Hanno ideato, disegnato e creato venti agendine in ecopelle

Calza a pennello: alunni con le ’mani in pasta’

Calza a pennello: alunni con le ’mani in pasta’

Ieri l’Istituto Marie Curie di Savignano sul Rubicone ha presentato i lavori realizzati all’interno del progetto Ptof - Calza a pennello. "Tale attivita` ha coinvolto un gruppo di alunni con Bisogni Educativi Speciali che frequentano il Liceo, l’Iti e l’indirizzo professionale – spiega il dirigente scolastico Mauro Tosi – . L’evento finale ha previsto la presentazione di 20 porta agenda in ecopelle tutti ideati, disegnati, ricamati e interamente cuciti a mano dai ragazzi. Il progetto è nato dall’idea di favorire l’integrazione e la promozione delle pari opportunità nel rispetto delle diversità, che mediante l’attività artistico-laboratoriale ciascun ragazzo e ragazza può sperimentare, incrementando le proprie capacità e la consapevolezza di sé. Viene riconosciuta anche come Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (Pcto)".

"In questo anno scolastico, si è lavorato sulle emozioni personali. Le emozioni, gli affetti e i sentimenti sono alla base delle esperienze quotidiane di ciascun alunno e ne condizionano l’agire e l’apprendimento – continuano Bruna Merlini, referente del progetto, e Laura Bartolucci, docente esperta esterna –. Questi stati d’animo sono stati trasformati in forme e colori. Creatività e fantasia sono state le caratteristiche principali. È stato un lavoro stimolante, seguito in modo minuzioso, dove gli alunni sono stati guidati nel rispetto del proprio personale percorso, relativamente ai propri bisogni educativi, in un contesto confortevole che favorisca la libertà di espressione. Sono stati forniti ai ragazzi i mezzi per poter realizzare i manufatti artistico-artigianali tenendo conto delle specificità di ognuno, nell’ottica di potenziare le loro risorse personali. Sono nati cosi` pezzi unici, artistici, creativi, dove i ragazzi hanno dato voce alle proprie emozioni".

"’Calza a pennello’, nato otto anni fa, ha le sue radici nel desiderio di poter dare a tutti un posto nel mondo – concludono – proprio perche´ ognuno ha qualcosa da dire e attraverso le mani può esprimersi, raccontare chi è, anche coloro che non hanno voce o parole. Infatti i lavori realizzati raccontano la personalità di ogni alunno/a che ha partecipato. In qualche modo, questi manufatti, parlano di loro e raccolgono il sentire"di ogni ragazzo e ragazza, la loro voglia di vivere, di gioire, di stare insieme, di condivisione, di aiuto reciproco e di poter dire qualcosa di sé".

Ermanno Pasolini