PAOLO MORELLI
Cronaca

Cassa di Risparmio, assoluzione in appello

Confermata la sentenza di primo grado per i vertici dell’istituto di credito cesenate

di Paolo Morelli

La corte d’appello di Bologna ieri pomeriggio ha sostanzialmente confermato la sentenza con la quale tutti gli imputati del processo ai vertici della Cassa di Risparmio di Cesena erano stati assolti ‘perché il fatto non sussiste’ il 13 novembre 2018 dal tribunale di Forli. Per due imputati (l’ex vicepresidente del consiglio d’amministrazione Atos Billi e l’ex consigliere Enrico Bocchini è stato dichiarata l’estinzione del reato essendo deceduti; per il reato di false comunicazioni sociali è stato respinto l’appello del pubblico ministero in quanto era stato presentato quando il reato era già prescritto; per il reato di ostacolo all’attività di vigilanza della Banca d’Italia i giudici della corte d’appello hanno confermato in pieno l’assoluzione riconosciuta in primo grado che provocò proteste e grida ‘vergogna, vergogna’ da parte di una cinquantina di risparmiatori che avevano perso i risparmi che avevano investito in azioni della Cassa di Risparmio di Cesena, il cui valore si era praticamente azzerato con l’acquisizione della banca cesenate da parte del gruppo francese Credit Agricole.

Escono quindi a testa alta dal processo l’ex presidente Germano Lucchi, gli ex consiglieri Giovanni Maria Boldrini, Francesco Carugati, Pier Angelo Giannessi, Mario Riciputi, Bruno Santini e Giovanni Tampieri e gli ex membri del collegio sindacale Vincenzo Minzoni e Luigi Zacchini, l’ex dottore generale Adriano Gentili e la stessa Carisp, difesi dagli avvocati Alessandro Melchionda, Luca Sirotti, Giovanni Scudellari, Marco Martines e Nicola Santi.