
La Regione ha messo sotto esame i Centri di assistenza e urgenza. Il presidente: "Tante le innovazioni che hanno dato buoni risultati".
Cesenatico dovrebbe superare l’esame, sugli altri si allarga l’ombra dell’incertezza. I Centri di Assistenza e Urgenza (Cau), allestiti dalle Regione per alleggerire la pressione sui pronto soccorso intasati dalle lunghe code dei pazienti che fanno riferimento quotidianamente alla medicina d’emergenza, sono sotto osservazione da parte dei sindacati, delle forze politiche oltreché degli operatori della sanità. E non è detto che la diagnosi - il cesenate ne assomma quattro (oltre a Cesenatico, c’è Cesena, Mercato Saraceno e S.Piero in Bagno, mentre è rimasto in fieri, benchè annunciato per il 2025, quello di Savignano sul Rubicone) - sia positiva. Intanto, però, il presidente della giunta regionale Michele de Pascale non si defila dal dibattito che sta montando sulla loro efficacia. "E’ cultura politica di questa terra - scrive in una nota - evitare di osservare i problemi senza fare nulla e la Regione ha sperimentato risposte innovative che, come tali, devono essere sempre oggetto di verifica e miglioramento. Premesso questo, abbiamo tutti a cuore il nostro servizio sanitario, pubblico e universalistico, quindi bene la discussione anche sui Cau, in un’ottica di miglioramento complessivo. Tante innovazioni introdotte, che hanno portato buoni risultati e dopo il Covid hanno evitato di chiudere punti di erogazione dei servizi, saranno confermate, mentre riorganizzeremo ciò che è necessario facendo tesoro degli esempi più virtuosi della regione. Centrali saranno le Case di comunità e le Aggregazioni funzionali territoriali, per una gestione univoca delle cure primarie e con la massima valorizzazione dei medici di Medicina generale". De Pascale, che ha più volte ribadito la centralità della sanità nel programma di mandato, ricorda ad esempio "i buoni risultati ottenuti nei Cau che hanno sostituito i Punti di primo intervento della Romagna: il Cau che ha sostituito il Ppi di Cervia ha registrato 19.383 accessi; in quello di Cesenatico, che ha sostituito il Ppi chiuso il 15 gennaio 2024, in cui gli accessi sono stati 21.070; al Cau di Cattolica con i suoi 20.919 accessi dalla chiusura del Ppi il 18 dicembre 2023; infine, nel Centro assistenza urgenza di Santarcangelo dove si sono registrati 21.871 accessi dopo la chiusura del 15 gennaio 2024". "A queste strutture - chiosa de Pascale - come presidente della CTSS della Romagna ho dedicato molta energia negli ultimi tre anni, per garantire un servizio che, non dimentichiamolo mai, dopo il Covid rischiava di essere per sempre compromesso".
Elide Giordani