Cesena, il centro sportivo di Bulgarnò intitolato al biker morto

Nicola Parentelli è deceduto un anno fa in un incidente con la sua mountain bike

Nicola Parentelli, morto un anno fa, con la sua mountain bike

Nicola Parentelli, morto un anno fa, con la sua mountain bike

CESENA, 6 FEBBRAIO 2019 – Il centro sportivo di Bulgarnò sarà intitolato alla memoria di Nicola Parentelli, il giovane biker residente nella frazione, morto un anno fa in un incidente con la mountain bike.

Lo ha deciso la Giunta comunale di Cesena nei giorni scorsi, facendo propria la proposta avanzata dal Consiglio del quartiere Al Mare. Ora per procedere all’intitolazione ufficiale bisognerà attendere - come sempre in questi casi - l’autorizzazione della Prefettura di Forlì–Cesena.

«Abbiamo subito aderito con convinzione a questa richiesta – spiegano il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore allo Sport Christian Castorri - arrivata dalla Presidente del quartiere Al Mare Nicoletta Dallara per conto del consiglio di quartiere, che si è fatto interprete anche del desiderio della famiglia. Cresciuto e vissuto a Bulgarnò, Nicola Parentelli era un giovane animato da una fortissima passione per lo sport, praticato fin da piccolo, quando a sette anni cominciò a giovare a calcio nel Gambettola come portiere. A ventidue anni si avvicinò alla mountain bike, all’inizio solo per momenti di svago con gli amici, e poi dedicandosi a questa disciplina con sempre maggior assiduità e impegno, come iscritto al Gruppo Sportivo Bulgarnobike 2008, fino a partecipare a manifestazioni internazionali come la Dolomiti SuperBike nel 2015. Ma, soprattutto, come ricordano gli amici, i compagni di squadra e quanto lo hanno conosciuto, Nicola ha sempre vissuto la sua passione per lo sport interpretandone i valori più genuini».

«La famiglia Parentelli - proseguono sindaco e assessore – ha deciso di istituire l’associazione ‘Nico per Sempre’, promuovendo motoraduni, con vespe e lambrette e raduni e ciclistici, per raccogliere fondi per sostenere attività sportive che interessano i giovani del territorio o finanziare progetti, aiutando le persone con difficoltà fisiche».