Cesena, attenti al gorilla dei giardini: "E' lì per salvare il pianeta"

La statua ai Giardini Savelli non è passata inosservata: "È la testimonianza del nostro impegno verso gli animali in via d’estinzione"

La statua del gorilla nei giardini Savelli (Ravaglia)

La statua del gorilla nei giardini Savelli (Ravaglia)

Cesena, 26 luglio 2022 - Ai Giardini Savelli è stato avvistato un gorilla. Lo scimmione se ne sta comodamente seduto e guarda lontano, dall’alto della colonna su cui è posizionato, incurante delle tante foto che i passanti e gli "amplificatori" da tastiera gli riservano sui social, ora con curiosità, ora accompagnate da pareri non sempre positivi. Siamo al Chiosko dei Giardini Savelli, dove la società "29 anni srl", attuale concessionario dell’area comunale adibita a chiosco bar e palco spettacoli, e di un locale per la ristorazione che si chiamerà Piza, di recente costruzione e imminente apertura, ha posato una insolita installazione: un basamento istoriato con sulla sommità una scultura che raffigura appunto un vistoso, nero, gorilla.

"Che la ‘statua’ faccia parlare di sé – osserva il titolare del Chiosko Nicola Pozzati – significa che ha ottenuto il risultato sperato, ovvero attirare l’attenzione. L’opera non è fissata al terreno, è completamente in resina, e asportabile. La posizioniamo al mattino e la riponiamo la sera, è stata realizzata a Bali ed è di fatto la testimonianza di un nostro impegno verso l’ambiente e la tutela di animali in via di estinzione. Abbiamo infatti, preso contatti con il Wwf per aderire ad una campagna per l’adozione a distanza del fiero e maestoso primate e, gli avventori potranno contribuire con una donazione".

Forse la scelta dell’animale da tutelare non sarà filologicamente in linea con l’area occupata dal Chiosko, magari il soggetto non suscita immediata simpatia, ma va anche detto che da mesi l’area del Chiosko è sotto la lente d’ingrandimento di coloro che hanno lamentato l’indifferenza alla conservazione delle mura malatestiane così vicine come sono al costruendo ristorante; di chi ha stigmatizzato la sottrazione di un’area verde per una destinazione commerciale, o di chi critica gratuitamente a prescindere.

"Avremmo preferito – aggiunge con un pizzico di polemica Pozzati – che si parlasse di noi magari per la rassegna jazzistica che porta sul nostro palco, durante l’estate, eccellenze della scena internazionale o che si dicesse dei Giardini per l’intervento significativo con parere positivo dalla Soprintendenza archeologica che la società ha fatto per il recupero della zona verde, che in precedenza era area di degrado e di immondizia, ricavandone un giardino botanico, la piantumazione di erba naturale dove prima c’era erba sintetica, e un’area giochi per bambini. Infine, particolare non trascurabile, si sottolineasse che le strutture qui ricavate consentono l’impiego di 45 dipendenti". Dunque: attenti al gorilla! Lo cantava anche l’indimenticabile Fabrizio De André.