Cesena Shpendi: "Qui mi sento a casa"

A suon di gol (20) ha trascinato il Cavalluccio verso la serie B. Ora il sogno: "Voglio restare in bianconero, magari con mio fratello"

Cesena Shpendi: "Qui mi sento a casa"

Cesena Shpendi: "Qui mi sento a casa"

Si vince e si perde insieme, altrimenti più che al calcio è meglio pensare allo sci. Però è incontestabile che in calce alle pagine di gloria della stagione bianconera 2023-24, la firma di Cristian Shpendi è una di quelle scritte in grassetto e con doppia sottolineatura. L’attaccante albanese classe 2003, ha chiuso il campionato con 20 gol (compresa una tripletta rifilata al Pontedera), 6 assist e una capacità innata di piazzare la zampata decisiva nei momenti topici del torneo.

Cristian Shpendi, buone vacanze...

"Ringrazio e auguro lo stesso a tutti i tifosi del Cesena".

Dal telefono non si avverte lo sciabordio delle onde…

"Sono ancora qui in città. Resterò qualche giorno a Cesena e poi mi sposterò a Fano, dalla mia famiglia, per trascorrere un po’ di tempo con loro. Ne ho bisogno. Dopo di che…".

Cosa?

"Si torna al lavoro in campo. L’estate è un periodo fondamentale per un calciatore. Farsi trovare pronti all’inizio del ritiro significa avere tutto ciò che serve per dare il meglio fin da subito e dimostrare coi fatti il massimo impegno".

Riguardo alla stagione appena conclusa, non ha lasciato dubbi…

"E’ stato un anno importante, certamente. Come faccio a non dirlo dopo tutto quello che abbiamo vinto? Il punto principale è che siamo riusciti a prenderci tutto quello che ci eravamo prefissati di raggiungere fin dal primo giorno dello scorso ritiro. Volevamo ‘mangiare’ tutto quello che c’era a disposizione e lo abbiamo fatto".

A livello di squadra e, pensando a lei, anche individuale. "Sono cresciuto molto, approfittando del maggior spazio che ho trovato in campo. La crescita del minutaggio sotto questo aspetto è importante, perché ti mette davanti anche a crescenti responsabilità. Stimoli positivi, che sono il sale della quotidianità di un calciatore".

Ha segnato 20 gol, capocannoniere del girone B. Appena 2 meno rispetto a Dario Hubner, che detiene il record bianconero. E’ stato fermato dall’infortunio di fine stagione.

"Ci pensavo, ai 22 gol. Volevo arrivarci e ci ho provato fino in fondo, nonostante l’acciacco fisico. Impossible negare il rammarico, ma ormai è acqua passata. Anche perché a cancellare quel neo sono arrivate tantissime altre soddisfazioni".

Vi siete goduti la stagione, soprattutto la sua parte finale. "Ha ragione mister Toscano quando dice che abbiamo cercato di farci durare questo campionato il più possibile… In particolare dopo aver conquistato la matematica promozione in casa contro il Pescara il 30 aprile, abbiamo continuato a spingere, perché volevamo vincere ancora. Per i punti in classifica, per la Supercoppa, per noi e per i tifosi".

Il Cesena si è preso tutto, anche la la Supercoppa.

"Non venitemi a dire che non vale nulla. E’ un trofeo nazionale e per prenderselo bisogna dimostrarsi migliori delle altre vincitrici dei gironi. E’ un riconoscimento che premia il valore di questo gruppo. E che è meritatissimo".

E ora?

"Vedremo quello che succederà quest’estate. Ciò che conta dire ora è che personalmente sono legatissimo a Cesena e al Cesena. Mi piacerebbe restare a far parte di questo progetto. Qui si vive bene, i tifosi sono fantastici e rappresentano uno stimolo continuo. Forza Cesena!". Come lo vede un ‘ricongiungimento’ familiare?

"Io e mio fratello Stiven siamo legatissimi. Abbiamo trascorso tutti gli anni della carriera insieme, a parte l’ultimo (Stiven era in A a Empoli, ndr) ed entrambi abbiamo intenzione di proseguire il cammino insieme. Credo che non sia mai successo a nessuna coppia di gemelli nella storia del calcio. Vorremmo provare ad essere i primi".

Magari a Cesena.

"Perché no? Sarebbe davvero bellissimo".

Luca Ravaglia