
Chef da fuoco e fiamme. E i premi sono serviti
Gli appassionati di enogastronomia lo sanno bene: l’autunno non è solo la stagione delle sagre dedicate al tartufo o al vino novello, ma coincide, da qualche anno, con la pubblicazione delle famigerate classifiche dei posti in cui si mangia meglio, opportunamente suddivisi per categorie, fasce di prezzo e altre caratteristiche. Così, mentre cresce l’attesa per la presentazione dell’edizione 2024 della Guida Michelin - il 14 novembre prossimo – fioccano altri importanti verdetti, che interessano anche la ristorazione di casa nostra. A cominciare dalla classifica online ‘50 Top Italy’, curata dai giornalisti gastronomici indipendenti Luciano Pignataro, Barbara Guerra e Albert Sapere: nella sezione dedicata alla cucina d’autore – il segmento formato dai 50 ristoranti italiani in cui si può vivere un’ottima esperienza gastronomica con una spesa massima di poco più di cento euro a persona – il terzo gradino del podio è occupato da Gianluca Gorini, chef e patron di DaGorini a San Piero in Bagno (1 stella Michelin). Gorini è presente in graduatoria fin dal 2017, anno di inaugurazione del suo locale: "sono entrato direttamente al nono posto – sorride lo chef – e, da allora, non sono mai uscito dalla top ten. Accolgo le conferme con grande soddisfazione, perché dimostrano che riusciamo a mantenere vivo l’interesse e a raccontare storie autentiche e inclusive". ‘Tecniche eseguite a regola d’arte e un uso competente del fuoco caratterizzano una cucina che entusiasma a ogni passaggio’, si legge nella motivazione vergata dai giudici. Che consigliano, in particolare, due piatti: la pasta ripiena con cacciagione e l’agnello cotto sui carboni con pomodori secchi e le sue frattaglie, definito semplicemente ‘inarrivabile’.
Le lodi si sprecano anche per un altro giovane chef del territorio, il 35enne savignanese Gianmarco Casadei, titolare della Piccola osteria Téra a Sogliano al Rubicone. Casadei a Milano ha ritirato il premio Miglior giovane chef d’Italia ‘Vittorio Fusari’, conferito ogni anno da Slow Food in occasione della presentazione della storica guida ‘Osterie d’Italia 2024’. Vero e proprio punto di riferimento per le osterie italiane, il volume ha segnalato la cucina di Casadei con questa altisonante motivazione: "Un bellissimo esempio di accoglienza, il cui racconto è in grado di filtrare e, allo stesso tempo, rendere omaggio alla storia di famiglia ai fornelli, così come a quelle tradizioni magniloquenti e possenti delle zone di confine, da cui prende vita grazie a un carattere e a un animo gentile". Per Casadei il 2023 è un anno da incorniciare: appena due settimane fa, la sua compagna Sara, che lo affianca nella gestione del locale, ha dato alla luce i loro due gemelli, Anna e Renato.
Maddalena De Franchis