ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Chiusura della Motorizzazione civile: "Decisione sbagliata e costosa"

Il centrosinistra contro il Ministero delle Infrastrutture: "Penalizzato il comparto dell’autotrasporto"

La sede della Motorizzazione

La sede della Motorizzazione

E’ un palese esempio di spreco di denaro pubblico il trasferimento della sede della Motorizzazione civile da Cesena a Forlì. In città infatti la struttura è di proprietà pubblica, mentre a Forlì lo Stato paga 200mila euro di affitto all’anno. Il caso viene denunciato dai gruppi consiliari e dalle forze politiche che sostengono il sindaco Enzo Lattuca. Si dicono " stupiti dalla decisione del Ministero delle Infrastrutture di spostare tutte le funzioni amministrative presso la sede di Forlì" perché "tale scelta priverà i cesenati di un importante punto di riferimento per l’operatività quotidiana, ma la questione che la maggioranza vuole evidenziare è più ampia". Il riferimento è alla penalizzazione del comparto dell’autotrasporto che gravita proprio su Pievesestina. La sede cesenate, osserva ancora il centrosinistra, risulta "più accessibile e sicura, grazie all’antistante ampio Piazzale Agnelli con parcheggio gratuito".

"Si comprende perfettamente – proseguono i gruppi di maggioranza – l’esigenza di razionalizzazione delle spese da parte del Ministero delle Infrastrutture, tuttavia la scelta di optare per il mantenimento della sede forlivese, gravata dai costi di un affitto importante (200mila euro), non può che lasciare basiti e sconcertati rispetto alle logiche secondo cui tale operazione è stata pensata".

Le forze politiche di centrosinistra assicurano che porteranno il tema all’attenzione della giunta "affinché possa intavolare un dialogo costruttivo con il Ministero delle Infrastrutture, al fine di ribaltare una decisione a cui non troviamo giustificazione sensata". E anticipano la presentazione di una mozione di tutto il centrosinistra nel prossimo consiglio comunale, auspicando che " considerata la strategicità del tema per il territorio, anche le minoranze possano accogliere positivamente il testo e le nostre istanze".

re.ce.