Caldo estremo, è invasione di cimici e api

Si moltiplicano le segnalazioni per insetti anche in città. E Coldiretti lancia l’allarme cimici

Un apicoltore (Foto Frasca)

Un apicoltore (Foto Frasca)

Forlì-Cesena, 17 giugno 2019 - Con l’esplosione improvvisa del caldo, senza il graduale passaggio tra primavera ed estate, anche gli insetti si ritrovano disorientati. Così gli insetti, api e cimici in particolare, stanno invadendo le nostre case. “Siamo di fronte – spiega Coldiretti Emilia Romagna – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con una tendenza al surriscaldamento accentuatasi negli ultimi anni ma anche con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi”.

Per quel che riguarda i piccoli ma fastidiosi ‘parassiti alieni’ provenienti dall’Asia, ormai non si tratta più di un fenomeno sporadico, ma di una presenza fissa. Tanto che la presenza delle comuni cimici verdi è sempre più bassa. E sono già stati segnalati danni ai frutteti. “La diffusione improvvisa di questi insetti, che ancora non hanno nemici naturali, – fa sapere Coldiretti Emilia-Romagna – è stata favorita dalle alte temperature. Se le cimici provocano vere stragi delle coltivazioni, per l’uomo però, oltre al fastidio provocato dagli sciami che si posano su porte, mura delle case e parabrezza delle auto, l’unico pericolo è quello di restare vittima del cattivo odore che gli insetti emanano se schiacciati”.

INSETTICIDA SI' O NO?
INSETTICIDA SI' O NO?

Non solo cimici però: ultimamente si è visto anche un notevole incremento di api e vespe in città. Lo sciamare di questi insetti tuttavia è un fenomeno naturale, e, per quanto possa apparire a volte inquietante, per loro è del tutto normale. Negli ultimi anni gli apicoltori avevano lanciato un appello: le api stavano morendo, tanto che c’era addirittura chi parlava di rischio estinzione. Recentemente però il numero è ritornato a crescere, e quest’anno si è vista una vera e propria esplosione dell’insetto anche in città.

“Lo sciamare delle api si verifica quando la vecchia ape regina esce dal vecchio alveare per cercarne uno nuovo – spiega l’apicoltore Giovanni Scozzoli di ‘Energia dai fiori’, azienda agricola che alleva api e produce miele –. È un fenomeno del tutto naturale, solo che in città è insolito. Le api volano anche fino 3 chilometri, e quando vanno alla ricerca di un nuovo alveare valutano diverse soluzioni. Può essere un albero cavo, lo spazio fra la finestra e la persiana oppure anche il cassonetto delle tapparelle. In quest’ultimo caso il ‘trucco’ è banale: appena si vedono le prime api, quelle che vanno in ricognizione a ‘prendere le misure’ per la casa, basta alzare la tapparella e ridurre lo spazio».

In altri casi non si riesce ad evitare, così quando si vedono nuvoloni di api ronzare attorno a una finestra, si possono avvisare i vigili del fuoco. “Che poi provvedono a contattarci – continua Scozzoli –, e noi accorriamo a prelevare le api. Come? O con un nostro alveare, facendogli quindi trovare pronta una nuova casa, oppure con speciali aspiratori, studiati apposta per non danneggiare gli animali”. Negli ultimi giorni le chiamate si sono moltiplicate, così come gli interventi. “Il più curioso? Una signora che, tornando a casa dal mercato, è andata a prendere la bicicletta e si è ritrovata sotto al cestino centinaia e centinaia di esemplari”.

Questo sciamare a giugno però è un fenomeno insolito. “Deriva da un’annata climaticamente anomala – continua Marco Scozzoli, uno dei tre soci di ‘Energia dai fiori’ –. Un’annata che è partita bene a marzo, poi le piogge hanno frenato il lavoro delle api. Ci siamo ritrovati a doverle addirittura nutrire e chi non l’ha fatto o l’ha fatto male, ora deve fare i conti con una popolazione di insetti decimata”. E questo, inevitabilmente, si riflette anche sul miele. «Per i mieli primaverili come il tarassaco o la colza, la produzione è drasticamente ridotta. Per l’acacia parliamo di un decimo del prodotto medio”. E questo si riflette sul cartellino. “La carenza di miele purtroppo ne alza i prezzi. Siamo invece fiduciosi sulle fioriture attuali: i mieli di tiglio, carota, coriandolo, girasole e millefiori, quelli estivi, non dovrebbero avere problemi”.

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