"Colpirò gli spettatori con musica e luci"

Questa sera al teatro Petrella di Longiano sul palco rap, trance ed elettronica: il piatto forte sarà l’esibizione di Lorenzo Senni

"Colpirò gli spettatori con musica e luci"

"Colpirò gli spettatori con musica e luci"

Rap, trance ed elettronica sperimentale si mescolano nel finale della rassegna ‘Tra questa gente esiste un sentimento’ del Petrella di Longiano. Questa sera, a partire dalle 21.30, la platea del teatro diventerà un dancefloor, dove si alterneranno Kuzu Kenopsia, Deriansky, Garz1 e Pandalogia. Al centro della serata, però, il live del riminese Lorenzo Senni, figura nota a livello internazionale nel mondo della musica elettronica. L’artista fa parte dell’etichetta inglese Warp, un’istituzione per questo genere musicale. I biglietti per la serata, organizzata da Parini Secondo, sono disponibili alla biglietteria del teatro e sul sito di Vivaticket.

Senni, cosa farà sul palco?

"Più che un concerto da ballare, sarà un’esperienza in cui musica e luci si uniscono in maniera energica per colpire lo spettatore. Per quest’occasione, ho deciso di dare spazio ai brani dei miei primi dischi, che si rifanno a un’estetica sonora minimalista. Sarà un ‘Minimalismo on steroids’".

Come descriverebbe il suo stile?

"Personalmente credo di proporre delle sonorità che legano la sperimentazione più astratta e tecnica a delle melodie, che coinvolgono anche le persone meno appassionate al genere. In particolare, mi piace creare dei suoni attraverso le varie strumentazioni".

Quando si è appassionato all’elettronica?

"L’ho scoperta relativamente tardi in confronto ai miei colleghi inglesi dell’etichetta Warp. Io nasco come batterista per gruppi punk hardcore, mi sono buttato sull’elettronica ai tempi dell’università. Da lì ho deciso di sviluppare il mio lato più tecnico, sia a livello musicale sia a livello di software e strumentazione".

Chi l’ha influenzata maggiormente?

"Oltre ai tanti artisti della Warp, che è il punto di riferimento per la scena, mi sono ispirato a diversi musicisti del mondo più sperimentale. Negli anni ho riscoperto anche i pionieri degli anni ’90, come Aphex Twin. Il mio idolo, però, era il fotografo cesenate Guido Guidi, che ho seguito quando insegnava. Mi definisco un fotografo che sopravvive grazie alla musica".

Secondo lei, qual è lo stato della musica elettronica in Italia?

"Rispetto ad altri Paesi, la cultura di questo genere è legato al mondo underground, forse per motivi culturali o sociali. Abbiamo, però, una tradizione invidiabile, fatta di grandi artisti e appassionati. Ho notato, però, che l’elettronica sta raggiungendo, in parte, anche generi più commerciali".

Può darci qualche anticipazione sul suo prossimo disco?

"Sarà qualcosa di differente, legato a un concept che ruota intorno al campionamento di suoni esterni, così da permettermi di rinnovare le mie sonorità. Per me è importante non fare sempre le stesse cose. Sarà un grande esperimento e spero che possa essere il mio disco migliore".