Coprifuoco, la marcia dei ristoratori: rabbia e polemiche

Cesenatico, grande adesione alla manifestazione: "Così ci impediscono di lavorare, non lo accettiamo"

I ristoratori e i cittadini che hanno manifestato contro il coprifuoco

I ristoratori e i cittadini che hanno manifestato contro il coprifuoco

Cesenatico, 26 aprile 2021 - Cesenatico dice no al coprifuoco. La città vive molto attorno ai ristoranti ed ai locali sul porto e sul lungomare. L’imposizione di poter lavorare soltanto sino alle 22 è considerata da tutti una follia e per questo motivo è nata la manifestazione svolta sabato sera. Gli organizzatori Mauro Mammana titolare di un’attività ambulante dove cucina pesce fritto e Manuel Consoli proprietario di una piadineria a Valverde, nei giorni scorsi avevano ricevuto tante adesioni, ma non si aspettavano le 400 persone che hanno gremito piazza Pisacane, dove c’è la statua di Giuseppe Garibaldi. Si parlava di qualche decina di partecipanti ed invece c’è stata un’adesione di massa, perché assieme agli imprenditori hanno manifestato anche tanti dipendenti, cittadini che hanno amici imprenditori che stanno soffrendo ed esponenti di tutti i partiti, dal centro sinistra alla destra.

Dopo l’intervento degli organizzatori, sottolineato dagli applausi dei partecipanti, i manifestanti hanno sfilato pacificamente lungo il porto canale e sul lungomare, sino a raggiungere piazza Andrea Costa, sforando volontariamente il coprifuoco delle 22 in segno di protesta, per poi camminare in viale Roma e tornare in centro. Era stato fatto un invito esplicito a mantenere il distanziamento e ad indossare la mascherina. Purtroppo non è stato così per tutti e questo non è piaciuto, tant’è che oltre ai commenti a sostegno dell’iniziativa per opporsi al coprifuoco considerato ingiusto, ci sono stati cittadini che hanno criticato il mancato rispetto delle norme di sicurezza nel grande assembramento.

I proprietari di ristoranti e locali pubblici sono molto preoccupati. Tanti di loro hanno conti in rosso da non far dormire la notte, tutti lamentano ristori irrisori rispetto alle perdite causate dal lockdown e dalla zona rossa. La crisi economica sta piegando molti imprenditori, incluso coloro che prima delle’emergenza sanitaria conducevano un tenore di vita medio alto. Ma c’è anche la voce dei dipendenti, perché baristi, cuochi e camerieri da mesi non percepiscono un euro e nei casi migliori ricevono una cassa integrazione insufficiente per mandare avanti le famiglie. "Più passa il tempo e peggio stiamo _dicono_, abbiamo bisogno di lavorare per campare e, ora che la situazione sanitaria è migliorata, dobbiamo aprire le attività". Durante la manifestazione non ci sono stati incidenti e il corteo è stato sciolto spontaneamente dopo le 23.30. Sul posto erano presenti le forze dell’ordine anche in abiti civili, i cui uomini non sono dovuti intervenire. I carabinieri in tarda serata hanno sanzionato una decina di persone identificate in viale Carducci, viale Roma e viale Cesare Abba, perché non rispettavano il coprifuoco.