"Così difendiamo le nostre scarpe"

A San Mauro Pascoli è nato Rerum, un nuovo consorzio formato da 17 aziende del settore calzaturiero

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di Maddalena De Franchis

Diciassette imprese, 650 addetti, il 20% di tutta la forza lavorativa del distretto calzaturiero di San Mauro Pascoli: sono solo alcuni dei numeri di ‘Rerum’, acronimo di ‘Rete Rubicone Moda’, il nuovo progetto lanciato da un gruppo di aziende sammauresi che opera nel settore tecnico della subfornitura. Tacchifici, tomaifici, bordinifici, ricamifici, produttori di semilavorati, accessori e decorazioni, trancerie, giunterie, progettisti di campionari, suolifici: tra lo schizzo di uno scarpa e il suo confezionamento nella carta velina intervengono diverse figure professionali, ognuna delle quali è chiamata a realizzarne una componente essenziale. "Tradurre l’idea stilistica in calzatura di lusso": questa la mission delle aziende di subfornitura, che a San Mauro hanno sempre lavorato non solo per i grandi calzaturifici locali (tra cui Sergio Rossi, Casadei, Baldinini, Zanotti), ma anche su commissione dei giganti del lusso internazionale, da Chanel a Yves Saint Laurent, da Prada a Valentino.

Presieduto da Paolo Raggini - titolare di PuntoArt, laboratorio di passamaneria, ricami e decorazioni con sede in via del Progresso – ‘Rerum’ è nato per difendere e valorizzare, in questo delicato periodo storico, l’identità del distretto di San Mauro Pascoli. Davanti a una concorrenza sempre più agguerrita, esercitata a colpi di prezzi al ribasso non solo dai Paesi emergenti, ma anche da realtà produttive dislocate in altre zone d’Italia e dell’Est europeo, gli operatori sammauresi intendono innanzitutto ribadire la propria natura di distretto equo e sostenibile. Un territorio attento al valore e ai diritti delle persone, oltre che alle loro competenze: non dimentichiamo che è proprio qui che ha avuto origine, circa dieci anni fa, l’innovativo esperimento del ‘distretto della felicità’, tuttora considerato caso di scuola per la promozione della conciliazione tra tempi di lavoro e vita privata.

"Siamo convinti che il distretto del Rubicone possa essere un vero e proprio villaggio diffuso delle competenze", fanno sapere i promotori di Rerum in un manifesto che intendono presentare, nelle prossime settimane, alle grandi multinazionali del fashion. "Un villaggio in cui sia delineata una filiera di qualità trasparente, basata sul rispetto dei diritti dei lavoratori, che rappresentano il perno di tutto il nostro progetto". "Offrire la soluzione migliore a chi cerca la perfezione" non è un’operazione semplice: occorrono tempo, cura, artigianalità consolidata da generazioni, manualità e studio della tecnica, passione per il bello. Non solo: l’innovazione passa anche per l’attenzione all’ambiente e alla sicurezza. "Valori preziosi, che devono essere adeguatamente riconosciuti e remunerati, poiché rappresentano un investimento notevole per l’azienda", dicono ancora dal distretto.

"Impossibile, ma si può fare": è sempre stato questo il motto delle aziende di San Mauro, che negli anni si sono dimostrate all’avanguardia nel soddisfare ricerche stilistiche a dir poco sorprendenti. Ecco perché chi desidera sperimentare nel mondo della calzatura di alta gamma sa che qui può ancora trovare capacità professionali e tecnologie per realizzare l’impossibile. La scommessa su un futuro non privo di incertezze comincia dal Rubicone.