"Demanio, serve tempo per regole giuste"

I titolari degli stabilimenti balneari aprono al confronto con la Regione: "Ma occorre tutelare prima di tutto il nostro lavoro"

"Demanio, serve tempo per regole giuste"

"Demanio, serve tempo per regole giuste"

di Giacomo Mascellani

La proroga di un anno delle concessioni balneari rispetto alla scadenza di fine 2023 decisa da una sentenza del Consiglio di Stato, per consentire ai comuni di preparare la documentazione necessaria alla pubblicazione delle evidenze pubbliche sul demanio marittimo, è uno degli argomenti su cui si sono sollevate le maggiori polemiche, non soltanto fra la maggioranza di centro destra al Governo e le minoranze, ma anche all’interno delle stesse forze di maggioranza. Nel decreto Milleproroghe approvato mercoledì in Senato con 88 voti a favore, 63 contrari e 3 astenuti (la settimana prossima il voto sarà alla Camera per convertire il decreto in legge prima della fine del mese), c’è lo slittamento delle concessioni balneari di un anno, sino alla fine del 2024.

Ci sono state frizioni tra il ministro Luca Ciriani che voleva apportare delle modifiche al documento ed i senatori di Lega e Forza Italia che invece volevano mantenere l’impianto originario. Alla fine la proroga è rimasta tale, ma sono in tanti a sollevare il fatto che ciò mette ancora una volta l’Italia in difficoltà con l’Europa, che in precedenza ha già più volte richiamato i governatori italiani al rispetto della concorrenza proprio sulle concessioni demaniali. Simone Battistoni, vicepresidente nazionale di Sib Confcommercio e storico presidente della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico, interviene così: "L’aspetto positivo è che il Governo ribadisce il fatto di voler tutelare il sistema balneare e questo per noi è molto importante. La volontà di andare avanti, seppure tra qualche difficoltà e mal di pancia, è stata forte e determinante. In tal senso auspichiamo che venga presentato al più presto un progetto per la riforma del demanio". Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha dichiarato che le gare vanno fatte perchè rischiamo pesanti sanzioni dall’Europa, ma riconoscendo gli investimenti effettuati dagli operatori balneari, come definito negli incontri in Regione con gli stessi operatori. A tal riguardo Battistoni apprezza la linea ma fa delle puntualizzazioni: "Confermiamo che in Emilia-Romagna ci sono buonissimi rapporti con la regione, abbiamo fatto molti incontri, c’è stata sintonia ed è chiaro a tutti che vanno tutelati gli investimenti. Questo va bene, ma a nostro avviso non è sufficiente, perchè oltre al capitale investito, c’è il nostro lavoro, la creazione delle aziende ed il loro valore, dal momento che le abbiamo realizzate noi dove non c’erano".

Il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, spera ancora di sostenere la tesi secondo la quale, con una mappatura completa delle spiagge, sarà possibile valutare che in Italia non si tratta di un bene limitato e quindi escludere le concessioni esistenti dalla direttiva Bolkestein. "È quello che noi sosteniamo da sempre _prosegue Battistoni_, è un aspetto importante da valutare e a noi interessa che il Governo continui a portare avanti i nostri temi e le nostre istanze, che riguardano l’intero sistema del turismo balneare e non soltanto gli stabilimenti, perchè il nostro modello è costituito da alberghi, stabilimenti balneari, negozi, pubblici esercizi e amministrazioni pubbliche efficienti. Se manca un tassello crolla tutto". Quali prospettive avete, visto che in pochi giorni si deciderà il vostro futuro e il voto alla Camera sarà determinante? "Dobbiamo far capire all’Europa che non dobbiamo andare a bando, perchè non c’è scarsità di risorsa, e che si deve tutelare chi ha costruito il sistema balneare quando non esisteva".