Diga di Ridracoli, livello dell’acqua preoccupante

Rispetto alla media storica oggi siamo a 11 metri in meno

Il livello della diga di Ridracoli al 14 marzo 2019

Il livello della diga di Ridracoli al 14 marzo 2019

Cesena, 18 marzo 2019 - ‘Le falde sono in sofferenza, non piove da quaranta giorni e di conseguenza la situazione non è delle migliori’. A parlare è il presidente di Romagna Acque – Società delle Fonti spa Tonino Bernabè che in questi giorni si deve destreggiare tra il meteo sfavorevole e le polemiche. I numeri relativi alla situazione della diga di Ridracoli al 14 marzo, in effetti, sono quelli di una fase di siccità che può essere scongiurata solo con piogge primaverili di lunga durata. La quota d’acqua è fissata a 543,36 metri sul livello del mare e 20 milioni e 650mila sono i metri cubi d’acqua che la diga trattiene.

Rispetto alla media storica di 552,81 metri siamo 11 metri in meno, che equivalgono a 8 milioni e 300 mila metri cubi mancanti. Nel 2017, che pure fu un anno siccitoso, la diga tracimò ai primi di marzo. Addirittura nel 2018 accadde già il 3 febbraio e rimase piena fino al 20 maggio. I dati sulla pioggia caduta sono impietosi: a gennaio 2019 sono caduti circa 80 millimetri, nei primi giorni di febbraio 117. Poi è iniziato marzo: appena 12 millimetri (dato aggiornato a giovedì 14), mentre la media storica è 129. Negli stessi giorni di un anno fa erano stati ben 291.

‘Numeri preoccupanti – aggiunge Bernabè –, non dobbiamo sottovalutare la situazione ma nemmeno fare allarmismi inutili e deleteri. Stiamo gestendo in maniera prudenziale l’acqua di Ridracoli. Ora distribuiamo 1000 litri al secondo mentre, quando la diga è piena, si arriva a 2500 litri. La sofferenza riguarda purtroppo anche il livello delle falde di Rimini e Rimini sud che si sono abbassate considerevolmente. In questa fase puntiamo molto sul Canale Emiliano Romagnolo (Cer) e sul potabilizzatore della Standiana a Ravenna’.

Siamo in crisi? ‘No. La fase di attenzione si attiva quando il livello della diga scende sotto gli 11 milioni di metri cubi e la crisi vera e propria sotto i 9. Siamo in una fase da gestire con attenzione insieme alla Regione, in caso di bisogno la Protezione Civile potrebbe utilizzare anche il potabilizzatore mobile di Forlimpopoli. Ma anche i cittadini ce le devono mettere tutta per non sprecare acqu’». Il presidente di Romagna Acque invita alla prudenza: la variabilità delle piogge è molto alta sia in positivo che in negativo.