‘Dittatura last minute’, buona l’anteprima

Dieci minuti di applausi al Carisport per la proiezione del film di Antonio Pisu che racconta il viaggio in Romania di tre cesenati

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di Simone Arminio

Dieci minuti di applausi hanno salutato il ritorno a casa di ‘Est-Dittatura last minute’, dopo mesi di riprese tra Cesena e la Romania e i recenti fasti del Festival del Cinema di Venezia. Quattrocento gli ospiti di venerdì sera al Carisport (ingresso gratuito, ma contingentato causa pandemia), rapiti per un’ora e quaranta minuti da una storia al contempo allegra e commuovente, veloce e riflessiva, così moderna nella recitazione e nel linguaggio, pur parlando di un tempo (quello della Cortina di Ferro e di un regime comunista ormai agli sgoccioli in Romania) che visto oggi sembra ormai lontano anni luce.

La vicenda in sé, lo sappiamo già, è verissima. Ottobre 1989, tre ragazzi cesenati – Maurizio Paganelli, Andrea Riceputi ed Enrico Boschi –, decidono di andare all’avventura in macchina fino a Budapest e da lì a Bucarest, violando con dovuta incoscienza i confini della Romania di Ceausescu e della sua temibile polizia politica, la Securitate. L’imprevisto è la valigia che un esule rumeno, un perfetto sconosciuto, ha consegnato loro nella speranza che quei ragazzi la portino a casa da sua moglie e sua figlia. Potrebbe esserci dietro qualcosa di losco o di illegale. Un pericolo ben celato dietro alle confezioni di cioccolata, ai pacchi di caffè e ai giocattoli, beni introvabili sotto la dittatura. Potrebbe (anzi questo è sicuro) risultare un problema presentarsi a casa dei familiari di un fuggiasco sotto al naso vigile dei servizi segreti, che di certo seguiranno da vicino ogni movimento dei tre stranieri. Tutto insomma dovrebbe portare a lasciar perdere, e invece i tre ragazzi decidono di fidarsi, e di compiere lo stesso l’impresa.

Fin qui la storia vera – contornata di preziosi dettagli sulla vita in Romania sotto dittatura –, che Paganelli e Riceputi hanno recuperato dal loro passato e ben descritto in un libro, ‘Addio Ceausescu’, edito da Ponte Vecchio. Ingredienti che il regista Antonio Pisu ha poi magistralmente trasformato in cinema, grazie a una sceneggiatura viva, e agli innesti di fiction che ben si prestano ad amplificare la tensione narrativa degli eventi.

Ottima anche l’interpretazione di Lodo Guenzi, Matteo Gatta e Jacopo Costantini, i tre attori che impersonano Rice, Pago e Bibi, protagonisti di gustosi innesti comici (imperdibili quelli calcistici), perfetti per restituire l’incoscienza dell’età narrata e per fare emergere, per contrasto, il dramma della dittatura. Impreziosisce il tutto la presenza di Paolo Rossi Pisu, nel personaggio spigoloso del Bolognese, che aprirà gli occhi ai tre ragazzi, costringendoli a guardare in faccia la realtà rumena.

Partenza e arrivo di questo road movie che ha il sapore perduto di un romanzo di formazione, una Cesena che sa impersonare benissimo il ruolo che le è richiesto, essere scintillante e fotogenica: gli applausi sono anche per lei.