
La lezione di un ex detenuto al Marie Curie di Savignano sul Rubicone
All’Istituto di istruzione superiore Marie Curie di Savignano sul Rubicone che conta oltre mille studenti fra liceo scientifico, Iti e scuola moda a indirizzo calzaturiero, è stato realizzato il progetto di educazione alla legalità "Il carcere da dentro" elaborato dalla professoressa Cinzia Ingenito nell’aula magna con la presenza di oltre 150 studenti.
Ospiti dell’incontro nell’aula magna del Marie Curie: Mariateresa D’Agata ex vice comandante del carcere di Forlì, la criminologa Chiara Zille e l’ex detenuto Antonio Semeraro. Ha detto il dirigente scolastico Mauro Tosi: "La presenza dell’ex vicecomandante del carcere e dell’ex detenuto ha offerto l’opportunità ai nostri studenti di scrutare da vicino le sfide e i dilemmi legati alla coniugazione di libertà e legalità. Il tutto attraverso l’esperienza personale di Antonio un ex detenuto che ha scelto di condividere con i nostri ragazzi il suo viaggio di redenzione. Attraverso le parole di chi ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze di scelte errate, hanno avuto l’occasione di addentrarsi in un viaggio di riflessione sul significato autentico dell’importanza di condividere delle regole, in una dimensione reale dei perscorsi di educazione civica".
Poi il racconto dell’ex detenuto Antonio Semeraro: "Sono finito in carcere alcuni anni fa per una rapina in Posta a Faenza perchè non sapevo più come fare per andare avanti per pagare le bollette. Sono rimasto in carcere due anni e tre mesi su una pena di tre anni. Poi ho fatto due mesi di arresti domiciliari e due mesi di obbligo domiciliare col braccialetto e ancora l’obbligo di dimora nella mia città. Oggi ho 51 anni faccio l’operaio metalmeccanico a tempo indeterminato e ho un figlio di 13 anni. Ho divorziato da mia moglie, mio figlio lo vedo ogni tanto, i parenti quando mi incontrano più che salutarmi cambiano strada, gli amici non mi vengono più a trovare e per tutti sono ancora quello che è stato in carcere. All’interno del carcere per due anni ho lavorato fuori dalla cella, all’interno dell’area verde. Voi ragazzi non fate i miei stessi errori".
Ha aggiunto Mariateresa D’Agata ex vice comandante della casa circondariale di Forlì: "Ringraziamo Antonio per il suo atto di coraggio nel raccontare la sua storia che ci invita a riflettere sulla nostra personale responsabilità nel plasmare il tessuto sociale che tutti condividiamo. Questo incontro non deve essere solo un momento di apprendimento, ma anche di ispirazione e di connessione umana".