
Fratelli sequestrati e torturati in garage a Cesenatico. condannati i 4 aguzzini
Cesenatico, 13 giugno 2024 – Sono stati condannati gli autori della sanguinosa aggressione avvenuta un anno fa a Villamarina di Cesenatico, nei confronti di due fratelli di 28 e 25 anni. Ieri in tribunale a Forlì il gup Ilaria Rosati al termine del rito abbreviato ha emesso una condanna a tre anni e 10 giorni di reclusione per Giacinto Battaglino di 53 anni, 2 anni e 1 mese alla moglie Vincenza Chimenti di 52 anni, 3 anni e 20 giorni di reclusione per il figlio Michele Battaglino di 24 anni, mentre l’amico e vicino di casa di quest’ultimo, Antonio Cacalano, anch’egli 24enne, è stato condannato a 3 anni di reclusione. I condannati sono tutti residenti a Cesenatico e la famiglia abita in viale Litorale Marina a Villamarina, dove è avvenuta l’aggressione nella notte fra il 24 e il 25 giugno dello scorso anno.
Le condanne sono relative ai reati di tortura, lesioni aggravate, violenza privata e possesso di armi. Nella provincia di Forlì-Cesena si tratta in assoluto della prima condanna per il reato di tortura. I quattro condannati hanno ricevuto anche una interdizione pubblici uffici per cinque anni e alle vittime il giudice ha riconosciuto un risarcimento complessivo di 50mila euro. È stato un processo dai toni molto accesi da parte delle persone condannate, le quali anche ieri hanno aggredito verbalmente l’avvocato Graziana Bettuelli, legale delle vittime.
L’aggressione risale al 24 giugno, quando il ragazzo di 25 anni con una scusa è stato attirato nel garage dei Battaglino, dove è stato legato mani e piedi ad una sedia con delle fascette, per poi essere picchiato. Il 25enne è stato poi costretto a chiamare il fratello 28enne, al quale è stato riservato lo stesso trattamento, cioè è stato legato a mani e piedi, per poi essere colpito più volte.
Gli aggressori e torturatori, oltre alle mani nude hanno utilizzato una spranga, il manico di una grossa torcia e il calcio di una pistola, per colpire le vittime in varie parti del corpo, utilizzando anche un teaser per immobilizzare i due ragazzi. Il fratello più grande aveva raggiunto l’abitazione di Villamarina assieme alla fidanzata di 33 anni, la quale era rimasta in auto all’esterno della casa. Quando quest’ultima ha sentito urlare, è anch’essa entrata nell’abitazione, dove è stata aggredita, ma in maniera più lieve, e fortunatamente non è stata torturata.
Dopo lunghi momenti di alta tensione, gli aguzzini decisero di liberare i due fratelli e la donna, minacciandoli di morte, qualora avessero parlato. I due fratelli si recarono in ospedale, dove i medici del pronto soccorso gli curarono le lesioni e le ferite in varie parti del corpo, stabilendo 15 giorni per la guarigione. Il giorno seguente i fratelli si rivolsero all’avvocato Graziana Bettuelli, la quale sporse una denuncia al Commissariato di Cesena.
La polizia fece partite subito le indagini, utilizzando metodi tradizionali ed intercettazioni ambientali e telefoniche, che secondo il giudice inchiodano i torturatori. In una intercettazione telefonica registrata e portata in tribunale, la moglie di Battaglino diceva "li stavano ammazzando" e nel dialogo diceva sostanzialmente che non lo hanno fatto soltanto per la presenza di alcuni testimoni. Del caso se ne occupò la pm Sara Posa della Procura di Forlì-Cesena, la quale affidò le indagini alla Questura di Forlì, i cui uomini in due settimane raccolsero prove ritenute sufficienti per accusare la famiglia violenta e il vicino di casa. Giacinto Battaglino, la moglie Vincenza Chimenti, il loro figlio Michele Battaglino e l’amico di quest’ultimo Antonio Cacalano vennero arrestati.