Domani alle 17 nell’aula magna della Accademia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone avrà luogo la ‘XVII Giornata Amaduzziana’. Interverranno Alessandra Di Ricco ordinaria di letteratura italiana dipartimento di lettere e filosofia dell’Università di Trento che tratterà il tema ‘Bertola, Belforte, Amaduzzi e la nuova poesia della natura’ e Pierfilippo Saviotti direttore della biblioteca ‘Cardinale Carlo Maria Martini’, seminario arcivescovile di Milano su ’Produzioni di sogni e visioni d’infermi’: Giovanni Cristofano Amaduzzi collaboratore di Giambattista Bodoni per le edizioni in caratteri orientali.
Giancristofano Amaduzzi (Fiumicino di Savignano sul Rubicone 1740, Roma 1792), dopo aver compiuto gli studi nel Seminario di Rimini e poi sotto la guida di Giovanni Bianchi (Jano Planco), si trasferì a Roma dove ben presto fu apprezzato per la sua vastissima cultura. Le sue pubblicazioni sull’archeologia, storia, filosofia, teologia, diritto, lingue antiche e orientali lo collocarono al centro del dibattito culturale del suo tempo. Come filosofo seguì l’indirizzo di Galileo, Newton e Leibniz, contestando, in tal modo, gli ultimi residui di cultura aristotelica presenti nello Stato Pontificio. Erudito grecista, fu docente di greco nell’Archiginnasio della Sapienza a Roma e nel Collegio Urbano di Propaganda Fide, della quale divenne pure soprintendente alla stamperia. La sua cospicua biblioteca (circa 4.500 volumi) e la raccolta dei suoi manoscritti e dell’epistolario (circa 50 volumi), sono custodite presso la Biblioteca Accademica e ancora oggetto di attento studio da parte di ricercatori provenienti da tutto il mondo. Dal 1999 l’attività dell’Accademia si è arricchita per la nascita di un centro di studi dedicato alla valorizzazione dell’opera di Amaduzzi.
Ermanno Pasolini