LUCA RAVAGLIA
Cronaca

La zampata di ’Pluto’: "Questo caldo fa paura: rischi per anziani e piante"

L’anticiclone africano ha portato le temperature massime fino a 37 gradi "Questo ondate sono un pericolo per la fasce più deboli e fragili: il rischio di mortalità potrebbe arrivare a raddoppiare rispetto alla media".

Temperature bollenti in questi giorni. in pianura, ma anche. in collina e montagna

Temperature bollenti in questi giorni. in pianura, ma anche. in collina e montagna

Il caldo fa già paura. Con l’estate appena iniziata, le temperature registrate in questi giorni, che nel nostro territorio stanno toccando punte anche di 37 gradi, lasciano presagire a nuovi record tutt’altro che benauguranti che potrebbero registrarsi sulle colonnine di mercurio. Lo conferma Roberto Nanni, tecnico meteorologo Ampro, alle prese con riscontri che lasciano poco spazio ai dubbi. "Si sta profilando un quadro che potrebbe portare negli ultimi giorni di giugno l’individuazione dello ‘zero termico’ a quota 5.000 metri, un dato assolutamente inedito per questo periodo e che deve far riflettere su ciò che potrebbe aspettarci a luglio e agosto, quando l’estate entrerà nel vivo".

Quali sono le previsioni?

"Uso una frase che a volte è un luogo comune, ma che in questo caso è davvero drammatica e che credo serva a indicare in maniera chiara ma terribile la situazione: farà un caldo da morire. Nel senso che le fasce più deboli della popolazione dovranno prestare molta attenzione a tutelare la loro salute. Il rischio di mortalità legato a criticità innescate dalle ondate di calore potrebbe arrivare a raddoppiare rispetto alla media, un tema che non può essere sottovalutato". Dunque sarà un’estate rovente.

"Cito i precedenti del 2003, o del 2012".

Significa che siamo all’interno di una tendenza che si conferma negli anni?

"La tendenza dice che va sempre peggio. I nostri riscontri sono basati su rilevazioni scientifiche, estese a lunghi periodi, trent’anni, tanto per citare un riferimento. In base ai dati, oggi è più caldo rispetto al passato e in futuro sarà ancora più caldo rispetto al presente".

Venendo all’immediato, che condizioni ci aspettano?

"Il forte caldo si farà sentire almeno fino alla prima settimana di luglio e in ogni caso, a parte qualche breve interruzione, pare destinato a durare per tutta l’estate. In questi giorni in pianura le temperature potranno arrivare fino a 39 gradi".

Via di fuga verso i monti dell’Alto Savio?

"Ovviamente salendo di quota le temperature scendono. Ma di certo non crollano. Voglio dire che se in pianura il caldo è fortissimo, anche in montagna il termometro si farà sentire. Allargo il raggio anche alla zona del mare: di questi tempi le brezze erano un vero toccasana, ora invece spesso anche sulla battigia si fatica ad avvertirla".

Le conseguenze sono per l’intero ecosistema.

"L’agricoltura è e sarà sempre più coinvolta da questi impatti e dovrà adeguarsi. Ci sono piante che muoiono a causa della siccità e altre facilmente associate a climi desertici (o quasi) che invece iniziano a proliferare. Ovviamente ne risentono pure gli animali".

Il tempo delle ‘mezze stagioni’ è definitivamente tramontato?

"Il tema della percezioni è estremamente indicativo. Parto dall’assunto di chi dice che è estate e dunque è normale che sia caldo".

Inattaccabile.

"Senza dubbio, ma il punto è: quanto caldo? Qui il terreno diventa più accidentato, perché riscontri alla mano tanti, quasi tutti, difficilmente riescono a quantificare con precisione, senza poter contare su un sostegno di dati empirici, come siano cambiate le cose rispetto per esempio ai mesi di giugno che sono venuti prima di quello attuale. E allora io rilancio: sì, è estate, è normale che sia caldo. Ma il caldo che dobbiamo aspettarci, progettando la prossima settimana di vacanza, ma anche pensando all’evoluzione dell’ambiente nel quale vivremo nei decenni futuri, sarà sempre più intenso".