"Green pass obbligatorio? Non per il bar..."

La mossa di Macron apre il dibattito anche nel Cesenate. Confesercenti: "Ok in discoteca, ma il piccolo commercio resti fuori"

Due ragazze mostrano la certificazione dell’avvenuta vaccinazione o guarigione

Due ragazze mostrano la certificazione dell’avvenuta vaccinazione o guarigione

Cesena, 15 luglio 2021 -  L’eventualità di doversi fare un tampone per ogni caffè al bar ha convinto, d’Oltralpe, una marea di reticenti. Con un annuncio in tv il presidente Emmanuel Macron ha scatenato la corsa al vaccino con oltre un milione di nuove prenotazioni in poche ore. In Francia il green pass europeo (ottenibile tramite vaccinazione, tampone negativo o guarigione dalla patologia) diventerà dunque presto necessario per continuare a fare vita sociale: entrare al bar e ristorante, salire sul bus o treno, frequentare teatri, cinema e stadi. In Inghilterra , all’opposto, il premier Boris Johnson ha deciso il ‘tana libera tutti’ il 19 luglio con la fine delle restrizioni. La Germania per il momento preferisce attendere. E l’Italia, che cosa farà? Nel Governo, dove l’idea è supportata dal ministro della salute Roberto Speranza, si sta seriamente prendendo in considerazione il modello francese per rallentare i contagi ed evitare così nuove chiusure di locali e attività pubbliche. Il nuovo nemico, la variante Delta, incombe e solo un ciclo vaccinale completo a detta degli esperti garantisce la protezione. Dunque far pagare un prezzo sul piano delle libertà personale solo a chi non si vaccina potrebbe essere la mossa giusta per contrastare il virus e accelerare il ritorno alla normalità. Un’idea ventilata dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini sullo specifico caso della riapertura delle discoteche. "Bisogna prendere atto che al di fuori dei locali, ora chiusi, si balla ovunque, in maniera non regolata e con assembramenti molto pericolosi. Meglio quindi farlo in maniera controllata: per questo chiediamo di aprire le discoteche permettendo l’accesso ai soli possessori di green pass", ha affermato nei giorni scorsi. E l’assessore regionale alal Salute, Raffaele Donini: "Lasciamo che il Governo ne discuta con i presidenti delle Regioni. Ritengo che sia opportuno valutare tutte le misure in grado di mettere in sicurezza la popolazione, dalle vaccinazioni in avanti". "Dipende da come è impostata: se è rivolta alle strutture con più di 50 persone per evitare gli assembramenti, non credo ci siano problemi per il commercio - commenta il presidente di Confesercenti Cesenate, Cesare Soldati -.Tutto quello che frena la libertà delle persone per il commercio è dannoso, ma siamo in una situazione tale che un certificato anziché limitare la libertà potrebbe aiutarla, perché ti permette di muoverti in sicurezza e per le nostre attività è certamente un vantaggio".