Green pass nei locali: "Giusto adeguarsi" Controlli sui bus: "Tocca alle forze di polizia"

Il giro di vite deciso dal governo trova diversa accoglienza tra bar, ristoranti e mezzi di trasporto. Il nodo resta la modalità della verifica

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di Luca Ravaglia

"Prima di sedersi, si prega di mostrare il Green pass". Il cartello sulla porta del ristorante Well Done in piazza della Libertà non lascia adito a interpretazioni. Chi ha la cartificazione verde, ora ‘rafforzata’, può consumare all’interno, altrimenti niente pranzo al caldo. Le nuove disposizioni normative in tema di lotta alla diffusione del Coronavirus entrate in vigore ieri, in città hanno trovato pronti gli addetti ai lavori, la stragrande maggioranza dei quali si è adeguata alle nuove disposizioni senza battere ciglio.

"Non cerchiamo polemiche di nessun genere – commenta Marco Gobbi, il direttore di Babbi Caffè -. Semplicemente, facciamo il nostro lavoro, rispettando le regole. E la quasi totalità della clientela, che d’altra parte ormai si è abituata al nostro modo di lavorare, lo apprezza molto. La soddisfazione più bella arriva quando un cliente, dopo aver dovuto sobbarcarsi una fila più lunga del previsto a causa del controllo dei Green pass, davanti alle nostre scuse replica con un sorriso, ringraziandoci invece per l’impegno che mettiamo nell’affrontare una questione così seria".

C’è però anche chi la prende male: "Nell’arco della mattinata abbiamo incassato tre male risposte da parte di clienti seccati dal fatto di non poter consumare all’interno . Non avevano il Green pass ‘rafforzato’ e ci hanno detto in tono decisamente sgarbato che siamo l’unico bar a controllare queste regole. Probabilmente abbiamo perso dei clienti, ma crediamo che il nostro modo di fare sia quello giusto". Ilario Rossi sorride da dietro al banco di Well Done: "I nostri clienti ci conoscono e noi conosciamo loro: sono tutti vaccinati. Certo che controlliamo il Green pass e ovviamente continueremo a farlo, ora nella nuova versione. Non abbiamo avuto alcun problema fino ad ora". Per consumare al banco o all’esterno non serve nessuna certificazione, mentre per sedersi ai tavoli interni è necessario il nuovo documento ‘rafforzato’ che preclude l’accesso a chi si è solo sottoposto a tampone.

"I dispositivi che abbiamo in dotazione – aggiunge Alessandro Votta di Safe & Sound – ci permettono di rilevare la differenza tra i diversi tipi di Green pass, e di dubbi non ce ne sono. Non abbiamo riscontrato nemmeno lamentele da parte degli avventori, che ormai, per quello che riguarda il nostro locale, sanno cosa aspettarsi. Resta però il fatto che ancora una volta a ridosso delle festività si stanno creando incertezze sull’immediato futuro, generando un clima che tanti cesenati legittimamente vivono con poca serenità".

Anche sui mezzi di trasporto da ora è necessario essere in possesso della carta verde (solo Gren pass ‘base’, quello che prevede anche il tampone, escluso invece per la consumazione al tavolo in bar e ristoranti). Resta però il nodo che riguarda il controllo del rispetto delle regole: per quanto riguarda i bus cittadini il momento critico è quello in occasione dell’entrate e dell’uscita dalle scuole, quando centinaia di ragazzi si riversano nel piazzale antistante la stazione ferroviaria. Tra loro c’è chi ha il telefono in mano, pronto fare la sua parte: "A dire il vero però, nessuno mi ha chiesto niente" alza le spalle una ragazza. All’interno dei bus sono stati appesi dei messaggi che ricordano l’obbligo, ma il personale di Start da solo non riesce a ottemperare alla verifica. Anche perché si pone pure il tema di come comportarsi davanti a un minore privo di green pass. Che si fa? Lo si fa scendere? A livello nazionale è stato stabilito che a fornire ausilio debbano essere polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine, coordinate dalla Prefettura, si stanno organizzando.