
Presidio della Cgil al Bufalini con la visita della segretaria generale nazionale della funzione pubblica
Il lavoro eccessivamente pesante e mal retribuito, i trasferimenti statali sempre più insufficienti, le aggressioni ai sanitari. I temi delle sofferenze più acute della sanità pubblica sono anche gli spunti della battaglia della Cgil alle prese con la rielezione della Rappresentanza sindacale unitaria all’interno dell’Ausl Romagna. Presidio anche al Bufalini, dunque, in attesa delle votazioni previste per il 14/15/16 aprile, in cui ieri ha fatto tappa (nel tour che ha compreso anche Ravenna, Forlì e Rimini) la segretaria generale nazionale Cgil funzione pubblica Serena Sorrentino. A proposito dei fondi statali insufficienti "A fronte di un’inflazione del 16,5 per cento - ha detto Sorrentino - il governo ci ha proposto di recuperare solo il 5,78 che significa una ripercussioni su temi importanti come la carriera, le condizioni di lavoro, il benessere organizzativo. Chiediamo di approvare, nel decreto legge del ministro Zangrillo, lo sblocco del tetto accessorio. Altrimenti continueremo ad assistere alla dimissioni dei lavoratori che lasciano a causa dei salari inadeguati. Occorre arginare il sottofinanziamento del fondo sanitario nazionale, anche nella Regione Emilia Romagna, dove c’è il rischio, come per il resto dell’Italia, che il peso si scarichi tutto sui lavoratori e sugli utenti". "Anche qui, del resto - ha aggiunto Serena Sorrentino - stenta a decollare, per mancanza di personale e di risorse, l’assistenza territoriale già sperimentata".
Sulle aggressioni ai sanitari, ricordando sia le recenti violenze al Sert che l’invasione di una cinquantina di rom per un giovane coinvolto in un grave incidente, la segretaria Cgil ha evidenziato che "solo l’inasprimento delle pene non è sufficiente. La recente disposizione dell’arresto in flagrante per chi nelle 48 ore si è reso colpevole dell’aggressione significa agire dopo il fatto, noi vorremmo invece che si investisse di più nella prevenzione. Le lunghe attese e le mancate risposte determinano un’esasperazione dell’utenza che andrebbe educata a capire che le difficoltà non dipendono dagli operatori". In previsione della rielezione della RSU la sola Cgil schiera 140 candidati per tutta la Romagna di cui 50 fra Forlì (33) e Cesena (27). A questi si aggiungono quelli delle altre sigle sindacati tra confederati e autonomi, alla fine solo in 106 siederanno negli organi preposti. "Il ruolo della Rsu - dice la Monica Collari, segretaria sanità Fp Cgil Forlì-Cesena - è molto importante per determinare migliori condizioni di lavoro all’interno delle strutture. Per questo occorre che tutti i lavoratori e le lavoratrici vadano a votare".