
Amaro risveglio con gigantesche scritte con lo spray rosso sulla facciata della sede di via Machiavelli. Danni ingenti, operai al lavoro per rimuoverle. Dalle telecamere elementi utili per gli investigatori.
di Luca RavagliaLa ferita più grande era quella nello spirito degli studenti. Le ragazze e i ragazzi che ieri mattina si fermavano fuori dalla sede del campus universitario di Cesena a osservare le gigantesche scritte vergate a colpi di bombolette spray rosse che imbrattavano le facciate con insulti gridati contro il mondo della ricerca, in ambito medicale, ma anche informatico. Rabbia contro i vaccini, le reti 5G e l’intelligenza artificiale, accusata di strappare lavoro e dignità agli esseri umani. Il tutto condito da simboli che ricordano le campagne no vax dei tempi della pandemia. E’ la bruttissima sorpresa con la quale ha dovuto fare i conti la città ieri mattina, al risveglio dopo una notte nel corso della quale c’è chi ha pensato di gridare la sua rabbia vandalizzando il principale simbolo dell’istruzione cesenate, quel campus universitario di nuova realizzazione attorno al quale gravitano giovani provenienti da tutta la Romagna e non solo, con in tasca il sogno di muovere qui i primi passi di un sentiero che li porterà a inseguire i loro obiettivi e i loro sogni da adulti.
"Una cosa del genere non si era mai vista – commentavano, preoccupati – nemmeno in scala molto più ridotta. Quello che fa più male è il fatto che tanti di noi studiano informatica, una disciplina strettamente legata all’oggetto della contestazione di chi ha imbrattato i muri. E’ un aspetto che ci ha turbato e che di certo non è da sottovalutare. Perché prendersela con noi? Perché venire proprio qui?". Le indagini su quanto accaduto sono immediatamente iniziate: le forze dell’ordine si stanno muovendo su vari ambiti. Potrebbero risultare utili anche le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Il gesto è stato certamente eclatante, come consistenti sono stati i danni, dal momento che le scritte hanno riempito anche intere facciate, con caratteri alti anche un paio di metri. Già nel corso della mattinata di ieri sono intervenuti gli operatori di una ditta specializzata, che si sono messi al lavoro con l’intento di rimuovere il più velocemente possibile le scritte.
E’ stato immediato anche l’intervento del rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari, che ha condannato con fermezza l’atto vandalico. A riguardo sono arrivate anche le parole del presidente del campus Mirko Viroli: "Inutile negare che la prima parte della mattinata è stata caratterizzata da un forte sgomento che ha pervaso tutti coloro che frequentano il campus, dai docenti agli operatori e ovviamente agli studenti. Un gesto del genere è arrivato inaspettato, senza che vi fossero mai state avvisaglie e peraltro stona tanto con l’immagine del nostro campus, che si è sempre caratterizzato per un clima lontano da tensioni e proteste eclatanti. Ora però è fondamentale lasciare spazio alla consapevolezza del fatto che ciò che facciamo qui è davvero importante. I tantissimi attestati di vicinanza che ci sono arrivati devono essere da stimolo a rimboccarci ancora di più le maniche e a continuare con impegno e determinazione lungo questa strada. Che è quella giusta. Abbiamo già approntato i primi interventi per ridurre l’impatto visivo delle scritte. Arrivare alla rimozione completa può essere complesso, ma siamo stati autorizzati dall’ateneo a muoverci al meglio per ottenere una pulizia definitiva. Non ci lasciamo intimidire".