I marinai di Cesenatico tornano in mare. Dopo un mese e mezzo di Fermo pesca, finalizzato alla ripopolazione delle specie ittiche e a ridurre la pesca intensiva, i pescherecci oggi a mezzanotte torneranno ad accendere i motori per prendere il largo e calare le reti al largo. È bene precisare che il fermo adottato all’inizio di agosto ha riguardato le barche di medie e grandi dimensioni, seguendo la prassi di un provvedimento ormai consolidato. Quindi parliamo di 25 imbarcazioni dedite alla pesca strascico, mentre i pescherecci più piccoli, che utilizzano sistemi di pesca non invasivi, impiegando reti da posta, nasse e cogolli, hanno potuto continuare l’attività svolta solitamente sotto costa. Inoltre hanno continuato a lavorare regolarmente le vongolare e le cozzare, ossia le barche di proprietà delle aziende dei miticoltori, in servizio nei due allevamenti di cozze presenti al largo di Cesenatico.
Questo spiega perchè nonostante il Fermo pesca, nelle pescherie e nei supermercati, il pesce fresco sia continuato ad essere presente. Inoltre i Mercati ittici del centro e nord Adriatico, di cui Cesenatico è uno dei più importanti, hanno continuato ad essere riforniti dai pescherecci che hanno proseguito la loro attività da Ancona sino alla Puglia, nel sud e nel mare Tirreno, dove il Fermo pesca viene attuato successivamente. Le barche che utilizzano invece la tecnica alla volante, che a Cesenatico sono quattro (due coppie), sono state ferme in porto solo in agosto ed effettueranno un ulteriore fermo in ottobre. Questa è una novità ritenuta positiva dagli addetti ai lavori, che contano di riuscire a lavorare meglio dal punto di vista produttivo.
Quest’anno non c’è più il "Fermo tecnico", ma ci sono misure tecniche di prevenzione con un cambiamento profondo. Ad esempio dal 1° luglio sino al 31 ottobre non si pesca entro le sei miglia. I marinai non dovranno osservare giornate di pesca aggiuntive, ma durante l’anno si pesca per tre giorni a settimana oppure sino a cinque giorni ma per un massimo di 72 ore settimanali. Quest’anno inoltre c’è un plafond di giornate di pesca fissato dal ministero, che per lo strascico sotto 12 metri di lunghezza sono 3.098 giornate da Trieste sino a Brindisi, per le barche da 12 a 24 metri sono 69.625 giornate, mentre oltre i 24 metri sono 6.100 giornate.
A tal riguardo le cooperative che rappresentano i pescatori, hanno chiesto la possibilità di aumentare le giornate qualora si esauriscano, utilizzando le giornate di altri plafond, per consentire a tutti di poter lavorare. Ora c’è molta attesa per la giornata di lunedì, quando i pescherecci torneranno in porto con l’auspicio di avere le reti colme e dare ossigeno ad un settore importante per l’economia.