
Due primati elargiti da madre natura aleggiano e arieggiano nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e, in specie, in una vasta zona del territorio sud-ovest del comune di Bagno di Romagna. In particolare, i due primati naturali sono offerti da Poggio Scali (1.520 metri slm), stupenda giogana del crinale tosco-romagnolo, che si sviluppa in buona parte anche in territorio di Bagno. Poggio Scali è raggiungibile da Bagno percorrendo la strada dei Mandrioli sino a Badia Prataglia, poi verso passo Fangacci, che porta in breve anche all’eremo di Camaldoli. Per andare a godere della spettacolarità offerta dalla giogana di Poggio Scali è poi possibile camminare, o percorrere in bici o a cavallo, il sentiero forestale "00". Da Poggio Scali si possono godere due vere chicche naturali: una che fa scorgere, quando il cielo è limpido e terso, sia l’Adriatico (ad est) che il Tirreno (ad ovest), e in più, su quel Poggio, c’è chi ritiene che si respira l’aria più buona e più pura d’Italia. Già 500 anni fa, anche Lodovico Ariosto, nell’Orlando Furioso, mette Poggio Scali in similitudine con le vette dei Pirenei, dai cui crinali franco-ispani si può scorgere sia il Mediterraneo che l’Atlantico.
Ha scritto qualche anno Marco Albino Ferrari, scrittore e giornalista, direttore di Meridiani Montagna: "A parte le coste lontane da centri abitati, consiglierei di spingerci non troppo in quota, ma magari su una cresta ventosa, e circondati da una foresta. Ce ne sono tanti di questi luoghi. Ma ce n’è uno che, a mio parere, conta il massimo di tutti i più preziosi requisiti: è Poggio Scali. Da quel Poggio, che divide Toscana aretina e Romagna forlivese-cesenate, nelle giornate più limpide, si intuiscono i due mari, e si sentono i loro venti, mentre la sottostante foresta più vetusta d’Italia, cioè Sasso Fratino, rilascia i suoi profumi. E allora lì sì che potremo dirci senza sbagliare: respira a fondo che ti fa bene!".
Gilberto Mosconi