Il dubbio che ha acceso l’inchiesta: "Il titolare? Un 95enne di Gioia Tauro"

Operazione ‘Radici’: un locale di Cesenatico controllato dalla ’ndrangheta

Il dubbio che ha acceso l’inchiesta: "Il titolare? Un 95enne di Gioia Tauro"

Il dubbio che ha acceso l’inchiesta: "Il titolare? Un 95enne di Gioia Tauro"

"Matteo, dobbiamo muoverci, c’è la ‘Ndrangheta che è entrata a Cesenatico". È questa la telefonata fatta nell’estate 2018 da Giuliano Zignani della Uil al sindaco Gozzoli, dopo aver seguito il caso di un pubblico esercizio, come ci racconta lo stesso sindacalista: "Delle ragazze si rivolsero a noi perchè lavoravano in un bar del centro ma non percepivano lo stipendio da quattro mesi. Abbiamo fatto le ricerche e scoperto che la licenza era intestata ad un 95enne di Gioia Tauro. A quel punto ho chiamato Gozzoli e gli ho chiesto un appuntamento urgente. Matteo è stato forte e ha segnalato il caso alle autorità, che hanno poi compiuto le indagini di cui oggi siamo tutti a conoscenza". Il processo è in corso.

I tentativi di infiltrazioni mafiose, in Emilia-Romagna nella storia degli ultimi anni sono dunque legati all’operazione "Radici" che mette i riflettori sui fatti iniziati sei anni fa e proseguiti poi anche nel periodo dell’emergenza sanitaria. Oltre a Cesenatico l’operazione riguarda Cervia, Imola, Bagnacavallo e Reggio Emilia. Gozzoli, il quale andrà a testimoniare per la seconda volta il 21 maggio al tribunale di Ravenna, è pronto a fare la sua parte: "Dopo la telefonata di Giuliano Zignani, ho messo insieme altre cose e segnalazioni giunte da imprenditori e cittadini, e poi ho incontrato le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria, informandole di quanto stava accadendo. In quel periodo c’erano compravendite sospette di attività a persone sconosciute e movimenti poco chiari. Un nostro funzionario del Comune per il rilascio di alcuni permessi venne minacciato di non rompere i co…ni, se non voleva finire ingessato dal collo ai piedi per il Ferragosto; un agente della Polizia locale mentre faceva dei controlli sul suolo pubblico venne minacciato di morte. In sostanza i campanelli di allarme c’erano e il 27 marzo scorso siamo arrivati al primo provvedimento di un locale chiuso con una interdittiva antimafia su ordine della Prefettura di Forlì-Cesena. Il 21 maggio con me verranno a testimoniare anche altri dipendenti comunali di Cesenatico".

Giacomo Mascellani