CronacaIl Laboratorio di Pievesestina cresce Sentinella contro le malattie infettive

Il Laboratorio di Pievesestina cresce Sentinella contro le malattie infettive

La struttura dell’Ausl Romagna diventa hub regionale di sequenziamento dei campioni biologici. Finanziamento di tre milioni di euro per acquistare nuovi macchinari nel campo della robotica. .

Il Laboratorio di Pievesestina cresce  Sentinella contro le malattie infettive

Il Laboratorio di Pievesestina cresce Sentinella contro le malattie infettive

di Elide Giordani

Tre milioni di euro in attrezzature e strutture. Ecco il finanziamento che consentirà al Laboratorio di Microbiologia di Pievesestina di diventare l’hub di sequenziamento di tutte le malattie infettive della regione Emilia-Romagna. Dopo l’impegno in prima linea nell’elaborazione di milioni di tamponi, decisivi nell’inchiodare la presenza e le mutazioni del Covid-19 nei lunghi e frenetici mesi della pandemia, la struttura dell’Asl Romagna diretta dal microbiologo Vittorio Sambri non va in vacanza ma sta marciando a pieni giri verso una nuova dimensione regionale.

Professor Sambri, da dove arriverà questo finanziamento? "Abbiamo già in casa circa 2 milioni e 100 mila euro che rappresentano la prima tranche. La seconda sarà erogata tra fine e inizio anno. Ci arriva dal Pnc, ossia il Piano Nazionale Complementare, una branca del Pnrr di cui ha potuto beneficiare la sanità. Abbiamo già bandito e chiuso le gare per le aziende fornitrici. Procederemo all’assegnazione e al collaudo tra il 30 giugno e il 30 settembre come richiesto. Abbiamo messo l’acceleratore, ma devo dire che l’ufficio acquisti dall’Ausl è stato prodigioso". Una velocità che presuppone una progettualità altrettanto rapida.

"Il progetto è nato a livello regionale nel 2022. Dopo il Covid eravamo pronti a collaborare alla rivoluzione della sorveglianza nell’ambito della sanità pubblica. Rappresentiamo una tessera importante del puzzle regionale che ammonta a circa 26 milioni di euro da impiegare per accrescere la capacità di identificazione rapida e gestione della malattie infettive".

Dopo il Covid, su quali altri fronti sarà impegnata la struttura?

"Su un progetto, con l’Università di Bologna, che rientra nell’ambito delle malattie da vettore, ossia le zanzare. Dunque febbre west nile, chikungunya, dengue. Siamo nelle condizioni in cui una pandemia del genere si può sempre presentare stimolata da un’alta presenza di popolazioni di zanzare. Studiamo i meccanismi per diagnosticarle e per prevenirle. Con la possibilità di condividere i risultati con altri luoghi endemici".

Come si articolerà la nuova dimensione del Laboratorio di Microbiologia di Pievesestina?

"Attraverso nuove macchine e nuovi strumenti. Nel puzzle regionale sono coinvolte anche altre strutture di ricerca come il Centro Ricerche Marine di Cesenatico, l’Apa e gli studi zoo profilattici. A noi è stata attribuita la funzione di laboratorio per la identificazione rapida e precisa delle malattie infettive che possano rivelarsi nella nostra regione. Ci occuperemo del sequenziamento massivo dei campioni biologici. Ecco perché è stato necessario un grande investimento in robotica e nei relativi accessori. La parte più consistente è un sequenziatore molto potente con un robot, con diversi bracci per la preparazione del materiale".

Che sarà di questo Laboratorio quando l’attività verrà traslocata nel nuovo Bufalini?

"Il Laboratorio sarà, comunque, una struttura esterna all’ospedale. Ci vorranno almeno 57 anni. Nel frattempo con i finanziamenti attuali procediamo nel progetto, completo entro fine anno, a Pievesestina, con anche nuove sale riunioni ed aule".