Anguilla europea, specie in estinzione: a migliaia saranno liberate in mare

I responsabili del corso di laurea in Acquacoltura e Igiene delle produzioni ittiche dell’Università di Bologna, che ha sede a Cesenatico, liberano migliaia di anguille con la collaborazione del Circolo Vela. Accadrà domani sul litorale di Ponente, dove verranno liberate migliaia di piccole anguille e anche degli esemplari adulti. Grazie al progetto europeo Lifeel, questi pesci migratori passano parte della loro vita nelle vasche dell’Università, dove, una volta create le condizioni ambientali tipiche del Mar dei Sargassi, dopo alcuni mesi si riproducono spontaneamente nei bacini della serra ittiologica di Cesenatico. Prosegue dunque un progetto di ricerca e di conservazione della specie di profilo nazionale ed internazionale. Sulle attività che si svolgono a Cesenatico ci sono infatti gli interessi e i riflettori delle istituzioni di tutta Italia. La giornata di domani avrà anche un interessante momento divulgativo ed informativo per i velisti, in quanto prima della liberazione, al Circolo Vela, si terrà una lezione informale sul particolare ciclo biologico dell’anguilla, tenuta dai ricercatori dell’Università. La liberazione delle anguille sarà eseguita direttamente dagli allievi della scuola vela, sotto l’occhio vigile dei ricercatori e della guardia costiera. Assieme ai piccoli, saranno liberati anche 60 adulti che hanno un microchip. Durante la mattinata verrà presentato il progetto di ricerca, curato in alcune sue azioni dal professore Oliviero Mordenti dell’Università di Bologna. Il ricercatore e il suo gruppo, unico in Italia su questa materia, si stanno occupando della riproduzione e dello svezzamento larvale della anguilla europea, una specie a rischio di estinzione. Il gruppo è uno dei pochi al mondo ad aver messo a punto un protocollo in grado di riprodurre in ambiente controllato questo pesce. L’anguilla europea ha un ciclo biologico molto particolare e affascinante, perché una volta raggiunta la stagione riproduttiva, gli esemplari compiono una lunga migrazione dai nostri fiumi, fino al Mar dei Sargassi, nell’Oceano Atlantico, dove ha luogo la riproduzione e subito dopo la morte naturale degli adulti. È quindi un viaggio senza ritorno in cui l’anguilla affronta migliaia di miglia in mare, attraversando tutto il Mediterraneo ed utilizzando tutte le risorse fisiche, per portare a compimento l’atto riproduttivo e garantire una nuova generazione. Una volta schiuse le uova, le piccole larve compiono la migrazione inversa, facendosi trasportare dalle correnti oceaniche, e tornando nel mare Mediterraneo e quindi nelle nostre acque, dopo circa 3 anni. Purtroppo, tutto ciò è seriamente minacciato a causa degli impatti antropici sugli habitat naturali, dell’inquinamento e della pesca. Stefano Morgagni, ex presidente del Circolo Vela Cesenatico, incaricato di seguire questo progetto, crede molto nell’iniziativa: "La liberazione delle anguille rappresenta per i ragazzi della Scuola vela del Circolo un’opportunità unica per arricchire il proprio percorso didattico e umano. Da un lato vivono in prima persona la scienza applicata, apprendendo nozioni fondamentali sulla biologia marina, la tutela delle specie a rischio e le dinamiche degli ecosistemi acquatici; e dall’altro questa esperienza li sensibilizza al rispetto per la natura e alla responsabilità verso l’ambiente, promuovendo valori come la collaborazione, la cura e l’impegno collettivo. Inoltre la possibilità di interagire con ricercatori e di contribuire concretamente a un progetto di conservazione, rafforza in loro la consapevolezza dell’importanza di ogni gesto per il futuro del pianeta, stimolando curiosità, spirito critico e senso di appartenenza alla comunità scientifica e civile".

Anguilla europea, specie in estinzione: a migliaia saranno liberate in mare

Cesenatico, l’Università di Acquacoltura darà il via al progetto europeo di svezzamento e riproduzione del pesce che compie un lunghissimo viaggio prima di morire