
I carabinieri pizzicano dei pescatori di frodo (foto repertorio)
Comacchio, 10 giugno 2025 –
Senza vita carpe e siluri galleggiano a pelo d’acqua, pronti per essere raccolti. In mezza giornata i pesci, stipati in un furgone, hanno già superato il confine e sono nei banchi dei mercati dell’est Europa.
L’elettrostorditore, simile a un mega retino acchiappafarfalle, è l’arma usata dai bracconieri. È la pesca dei miracoli. In due, tre ore di lavoro, si raccolgono fino a 600 chili di pesce.
È successo anche tra Comacchio e Ostellato nel canale Circondariale: due romeni sono stati pizzicati a raccogliere 101 carpe e due siluri pescati con l’elettrostidore.
Ad aggravare l’attività illegale, il fatto che si sia consumata in un’area soggetta a tutela ittica. Nei confronti dei due romeni che avevano pescato 350 chili di pesce è scattata la denuncia per pesca illegale e ora sono imputati in un processo.
Il pm Ciro Alberto Savino punta a una condanna esemplare. Questi due giovani bracconieri rappresentano ormai una consuetudine di un malcostume diffuso. Con il loro sistema prendere i pesci è un gioco da ragazzi.
Come buttare il phon in una vasca da bagno, così si spezzano vite e si incassano soldi facili. In media 1.200 euro in poche ore da dividere tra i vari componenti della banda. Le cellule dei pescatori di frodo sono composte da tre persone.
Più un capo clan che gestisce da dietro le quinte lo stoccaggio e il trasporto della merce. Questi gruppi si stima che ad oggi, in Italia, siano una ventina, per un totale di novanta persone. Basta fare i conti per capire il business generato e il colpo fatale inferto a madre natura. Milioni di euro all’anno e tonnellate di pescato.
Un fenomeno che negli ultimi anni è stato ridimensionato, l’inchiesta Gold River dei carabinieri forestali, ad agosto del 2020, ha chiesto il rinvio a giudizio di diverse persone per bracconaggio ittico, maltrattamento di animali e frode in commercio.
Ma non è solo il delta del Po a fare i conti con i pescatori di frodo. Fiumi, torrenti e laghi del nord Italia sono depredati da queste bande che planano dell’est Europa soprattutto in Lombardia, Emilia, Veneto e Piemonte.
I Bracconieri arrivano lungo gli argini, in zone isolate. Gonfiano il gommone e sono già pronti ad usare l’elettrostorditore. Poi inizia la raccolta.