
Gli studenti della scuola media di Sogliano al Rubicone hanno letto assieme la novella ‘Lisabetta da Messina’. La trama è quella di un amore infelice che si conclude in modo drammatico, con l’omicidio del giovane innamorato.
Dal 1350 a oggi non è cambiato molto sul rispetto che un uomo deve avere nei confronti di una donna. I femminicidi sono ‘azioni violente contro donne, che non vogliono più stare con i loro mariti e fidanzati possessivi o, innamorati in modo malato’. Si tratta di persone, che non accettano un ‘no’ nella relazione, non accettano che una storia d’amore possa finire. Molte ragazze, nelle ultime settimane, sono state uccise da uomini violenti. Come la 22enne romana Ilaria Sula, assassinata in casa, nel marzo scorso dall’ex fidanzato Mark Samson. Il corpo di Ilaria è stato chiuso in una valigia poi buttata in un dirupo. Il cadavere è stato trovato pochi giorni dopo il delitto. Anche Saman Abbas, pakistana, è stata uccisa dai familiari a Novellara nella primavera del 2021, e poi sepolta non lontano da casa (Saman non accettava un matrimonio combinato). Elena Raluca Serban, romena, è stata strozzata e colpita alla gola da un’arma da taglio il 18 aprile del 2021 ad Aosta, dopo una lite con un conoscente. Secondo noi, i femminicidi sono atti crudeli, autentica malvagità.
Tornando al 1350, come si legge nella quinta novella Boccaccesca della quarta giornata del ‘Decameron’, la giovane Lisabetta da Messina venne uccisa ‘indirettamente’ dai fratelli. Lei era la sorella minore di tre fratelli, noti e ricchi mercanti, originari di San Gimignano, innamorata di Lorenzo, un ragazzo di Pisa loro dipendente. Il giovane ricambiava l’amore di Lisabetta. I due si amarono felicemente all’insaputa di tutti, finché una notte, la loro relazione venne scoperta e non approvata da uno dei fratelli, perché i due amanti appartenevano a ceti sociali diversi. Presto anche gli altri fratelli lo vennero a sapere e, per evitare lo scandalo, decisero di separare i due innamorati per sempre. Con il falso pretesto di un viaggio d’affari, i tre attirarono l’innamorato in un bosco dove lo uccisero e lo seppellirono. Lisabetta chiedeva spesso di Lorenzo e i fratelli la rimproveravano: "Perché tante domande? Lorenzo era solo un umile operaio". Una notte la ragazza sognò il suo innamorato, che le disse di essere stato ucciso e le disse dove era sepolto. Lei insieme la mattina seguente, con la scusa di una passeggiata, si recò nel luogo indicato e trovò il corpo senza vita dell’amato. Non potendolo portare con sé, tagliò la testa e la seppellì in un vaso dove piantò del basilico; da quel momento in poi passò le sue giornate a piangere Lorenzo, tenendo stretto a sé il vaso, innaffiando la pianta anche con le sue lacrime. In seguito i fratelli, insospettiti, le sottrassero il vaso. La ragazza cadde nella più totale disperazione, chiedendo la restituzione del vaso di basilico; così loro iniziarono a cercare nel vaso ove trovarono la testa di colui, che avevano ucciso. Temendo di essere accusati di omicidio, abbandonarono alla svelta la sorella e partirono per Napoli; Lisabetta morì di crepacuore. Ci siamo chiesti: è giusto che i fratelli scegliessero il futuro della sorella? Certamente no. Si possono solo dare dei consigli, ma non obbligare a seguirli. Lisabetta (come Saman) non ha avuto la libertà di scegliere il ragazzo da amare. Succede ancora oggi nelle famiglie di alcuni Paesi del mondo dove le donne non solo non possono scegliere il marito, ma non hanno neppure il diritto all’istruzione, né alla salute, nè al lavoro. Spesso sono soggette a violenze fisiche e sessuali. Ma le cose devono cambiare! Gli uomini non hanno ‘il diritto’ di uccidere le donne. Le donne hanno il diritto di realizzare tutti i loro sogni, amare chi desiderano, e andare dove vogliono e quando vogliono.
Gloria Balzani, Francesco Bertozzi, Atanasia Fabbretti, Lucia Fiordellisi, Adam Fouadi, Emma Gadaleta, Pietro Gaggini, Martina Galbucci, Angelica Giorgi, Doaa Hassis, Malak Meknassi, Hiba Mokdad, Viola Pagano, Camilla Pasini, Matilde Pasini, Linda Petracci, Fiorella Piscaglia, Mia Piscaglia, Gaia Zedde della classe 2ª A della scuola di Sogliano al Rubicone