Il web è una porta pericolosa per i ragazzi

Bisogna mettere dei limiti all’accesso a Internet, il cyberbullismo è un rischio concreto. Informazione e prevenzione tra i banchi di scuola

Il web è una porta pericolosa per i ragazzi

Il web è una porta pericolosa per i ragazzi

Durante il mese di febbraio il viceispettore del Caps di Cesena Antonio Santoro è intervenuto in tutte le classi seconde della scuola media ’Viale della Resistenza’ per affrontare il tema del bullismo e del cyberbullismo. Il Viceispettore ha spiegato ai ragazzi che cos’è e come lavora lo schema del bullismo. Per far loro capire meglio in cosa consista, ha fatto vedere ai ragazzi anche video e foto di persone bullizzate e raccontato fatti che sono realmente accaduti a lui come figura professionale in diretto contatto col fenomeno in questione.

Il bullismo e cyberbullismo sono azioni e insulti ripetuti ogni giorno più volte . Rubare la merenda, insulti relativi ad aspetti fisici e caratteriali sono alcuni tipi di bullismo che si possono trasformare in cyberbullismo se si divulgano immagini di foto private o si utilizzano video e social media. Alcuni pensano che il bullismo sia solo ’pugni e violenza’, ma anche le parole feriscono le persone.

Confidare le cose che accadono ad adulti come genitori o professori, oppure confidare ad amici che possono difenderti ed aiutarti sono modi per vincere il bullismo. Il bullo con i suoi complici, la vittima che viene presa di mira mentre gli spettatori guardano quello che accade senza dire nulla credendosi innocenti: questo è lo schema messo in atto dal bullismo.

Spesso il bullo è una persona che vuole stare al centro dell’attenzione oppure è una persona che sta passando un brutto momento. Per capirlo si potrebbe parlare con calma ed aiutarlo a superare il momento brutto della sua vita, forse parlando si potrebbe cambiare il suo comportamento ed aiutarlo.

Alcune persone hanno intervistato i propri compagni, chiedendo loro come si sarebbero sentiti se fossero stati bullizzati. le informazioni principali che sono emerse sono state: le persone si sentirebbero tristi, arrabbiate ma allo stesso tempo deluse e tradite un po’ da amici e compagni di classe. Alcuni degli intervistati hanno anche affermato che se dovessero subire una grave forma di bullismo cambierebbero scuola per paura di andarci alla mattina ogni giorno.

Filippo Bianchi, Tiana Falcone, Riccardo Valentini della classe II G della scuola media ’Viale della Resistenza’