È stata accolta dal giudice Elisabetta Giorgi di Forlì la richiesta di incidente probatorio per disporre una perizia psichiatrica e valutare la capacità di intendere e di volere della 36enne di Badia Prataglia accusata di stalking e procurato allarme. La donna, assieme alla madre, per lunghi mesi (da giugno scorso fino a febbraio) avrebbe ‘molestato’ il camionista Paolo Zignani, inviando, alla sua abitazione a Borello, 50 carri funebri che si presentavano per ritirare la sua salma, oltre a 845 servizi non richiesti. Ambulanze, carri attrezzi, imbianchini, restauratori e uomini che richiedevano prestazioni sessuali. L’incidente probatorio si terrà il 14 marzo ed è stato sollecitato dall’avvocato Raffaele Pacifico e richiesto al gip dal pubblico ministero. "Valuteremo la capacità di intendere e di volere della 36enne – ha detto Pacifico – e la sua pericolosità sociale". La richiesta di incidente probatorio era stata avanzata anche per la madre della 36enne, ma non è stata accolta.
Mamma e figlia sono ancora ricoverate nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Arezzo, dove sono sottoposte a cure, in attesa di essere trasferite in un’altra struttura. Madre e figlia, che vivevano in condizioni di degrado, hanno reso impossibile la vita degli abitanti di Badia Prataglia per 32 anni e, solo un anno fa, si erano accanite contro Paolo Zignani. "Io le conoscevo solo di vista – racconta l’autotrasportatore 57enne – e non le salutavo nemmeno. Solo ora, dopo 8 mesi di incubi, sono tornato a vivere".
a.s.