
Vaccino antinfluenzale (foto d'archivio Dire)
Cesena, 15 dicembre 2020 - Attesa con qualche apprensione in più, anticipata da un battage vaccinale senza precedenti, maledetta per quei fastidiosi sintomi così familiari da essere a volte pericolosamente sottovalutati, l’influenza quest’anno gioca a nascondino. E, almeno fino ad ora, non sembra montare la tempesta perfetta che avrebbe potuto vederla infuriare insieme al Covid-19. Anche le farmacie, come i medici sentinella cesenati incaricati di rilevare e inviare i loro dati all’osservatorio InfluNet, sistema di sorveglianza dell’influenza di cui tiene le file l’Istituto Superiore di Sanità, testimoniano quello che è ormai un dato di fatto: l’incidenza dei virus influenzali alla 49° settimana di controllo, quella che va dal 30 novembre al 6 dicembre, si aggira sull’1,9 ogni mille assistiti. Sotto la soglia epidemica. Nella stagione 2017-2018, nella stessa settimana, l’incidenza era del 3,11.
Covid e sintomi: differenze con l'influenza
Dunque, l’influenza, non c’è? "No, ancora non ha un’evidenza epidemica - afferma la dottoressa Raffaella Angelini, direttore della Sanità Pubblica dell’Asl Romagna -, ci sono solo casi sporadici. L’anno passato il virus influenzale si è presentato in anticipo, quest’anno la diffusione è stata ritardata dalle vaccinazioni effettuate in modo massiccio, ossia 30 mila in più rispetto all’anno passato, e dalle misure di protezione da dropless e contatti, adottate non bene quanto dovremmo ma più di quanto abbiamo fatto gli anni passati".
Benedetta la vituperata mascherina, verrebbe da dire. Effettivamente ci sono in giro meno nasi che colano e meno tossi catarrose ma i dati vanno interpretati anche sulla base dell’intenso impegno che i medici di medicina generale - tra cui ci sono anche i medici sentinella - stanno profondendo contro il Covid, cosicché i dati dell’influenza vengono inoltrati con qualche ritardo. Ma c’è di più, secondo InfluNet circa il 69 per cento dei casi di sindrome simil-influenzale riferisce di non essere stato visitato dal medico. Su le mascherine, dunque, e in fila per i vaccini antinfluenzali in attesa che dalla metà di gennaio anche nelle nostre piazza fioriscano le primule che contraddistingueranno i padiglioni per il vaccino anticovid.
"E non si dica che per l’influenza non ci sono state abbastanza dosi - ammonisce la dottoressa Angelini -. L’informazione corretta è che nella prima tranche ci sono state tante domande in più rispetto alle dosi disponibili. Abbiamo vaccinato un sacco di gente: sono state acquistate e distribuite 270 mila dosi contro le 190 mila del 2019". Le richieste però non sono state tutte esaudite e ci sono persone a rischio che sono rimaste fuori dalla campagna. "In realtà i vaccini sono arrivati di nuovo - specifica la responsabile della Sanità Pubblica dell’Asl - e la nostra Regione ha fatto un ulteriore ordine per un vaccino acquistato dall’estero. Ne arriveranno altri, dunque. L’anno scorso abbiamo dovuto buttare interi bancali di vaccini, che sono utilizzabili solo per la campagna in corso e poi non più, quest’anno la domanda, a seguito all’appello che ha convito anche chi non si e ra mai vaccinato, ha costretto a ripetere l’ordine e l’acquisto". E sui tempi di disponibilità delle nuove dosi? "L’influenza ora non c’è e se anche ci si vaccina a gennaio si è comunque coperti".