Jazz sotto la luna alla Rocca Malatestiana

Apertura del festival il 30 giugno con il concerto di Fabrizio Bosso. Il 2 agosto appuntamento con Paolo Fresu

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di Luca Ravaglia

La sera, la luna, la Rocca malatestiana e il jazz. Che altro serve per proporre un evento che unisca alla qualità dell’esibizione, la suggestione della location? Con questo spirito, l’associazione culturale Jazzlife, che ha attualmente in gestione gli spazi della fortezza cittadina, si appresta a inaugurare la terza edizione del Cesena Jazz Festival, un evento che intende valorizzare i nuovi talenti musicali del settore, aggiungendo il forte richiamo di artisti di calibro internazionale che durante l’estate saranno ospiti della ‘Cesena Jazz Orchestra’, composta appunto da 12 musicisti del territorio.

Così ecco che la prima data da segnare in calendario è quella del 30 giugno, quando il trombettista Fabrizio Bosso si unirà all’ensemble a diretto dal maestro Roberto Spadoni in un tributo a Charles Mingus. Il 2 agosto, l’ospite d’onore sarà invece Paolo Fresu in un programma con brani di Marco Tamburini, Roberto Spadoni e Luca di Luzio per rendere omaggio al trombettista cesenate scomparso nel 2015. ll 6 agosto il festival ospiterà una tappa del tour italiano di lancio del progetto discografico di Luca di Luzio ‘Never Give Up’ con Alain Caron al basso elettrico, Rodney Holmes alla batteria e George Whitty alle tastiere. L’8 agosto toccherà al duo statunitense Tuck & Patti, mentre il 24 l’attore Stefano Fresi sarà ospite in un progetto multidisciplinare dedicato a Henry Mancini e le musiche da film realizzato da Cristiana Polegri e Roberto Spadoni. A chiudere il cerchio, dal 25 al 28 agosto torneranno i wokshop tematici destinati ai giovani studenti e musicisti che desiderino fare un’esperienza di composizione, arrangiamento o di musica di insieme orchestrale professionalizzante, che si concluderà con una produzione originale inserita nel programma del festival. Non mancheranno i concertini presso alcuni locali del centro storico grazie alla collaborazione con alcune realtà del territorio.

Il Jazz Festival sarà però soltanto uno dei tanti appuntamenti che animeranno la Rocca durante l’estate, secondo un modello rilanciato anche dall’assessore alla cultura Carlo Verona: "Un monumento non deve essere bello solo in modo fine a se stesso, ma deve anche essere ‘vissuto’ e animato, nel pieno rispetto delle sue caratteristiche, ma anche con l’intento di aprirsi il più possibile alla comunità. Dunque, ben vengano l’area ristoro e le varie iniziative rivolte a giovani e a famiglie oltre che ovviamente a tutti gli altri visitatori. Riguardo ai quali i numeri sono decisamente interessanti". Dal primo gennaio a oggi alla Rocca sono stati registrati 4.00 ingressi, il doppio del totale del 2021. E il bello deve ancora arrivare. Come ha dimostrato peraltro il recente successo della ‘Note dei musei’, che sta spingendo i gestori a riorganizzare appuntamenti al chiaro di luna dal fascino indiscutibile. Resta infine sempre attuale la quesitone dell’utilizzo degli spazi museali, con Verona che ribadisce la suggestione di poter trasferire il museo della civiltà contadina all’istituto tecnico agrario, lasciando spazio alla valorizzazione delle ceramiche malatestiane e della già presente collezione di armi medievali, che fanno da perfetto corollario alla rievocazione della Giostra di Cesena.