
Il primario Marcello Stella: "Cani e gatti sono partner del processo di guarigione dei piccoli pazienti". In campo anche arterapia e musicoterapia .
Kao, Maty, Mukky, Onda e Amilcare hanno gli occhi attenti e un carattere pacifico. Si lasciano accarezzare e apprezzano gli scambi con i piccoli umani. Per questo sono stati dichiarati idonei al ruolo di "animali coterapeuti" nel progetto che mira al miglioramento del benessere psico fisico dei bambini ospedalizzati, la cosiddetta pet therapy. Kao è un golden retriver, Maty una labrador, Mukky un piccolo levriero italiano, Onda un pastore australiano femmina. E poi c’è il placido Amilcare, un gatto rag doll maschio dal pelo sfumato e dai profondi occhi grigio-azzurri che si presta soprattutto, i gatti hanno un carattere meno malleabile, per le visite ambulatoriali.
Quando arrivano nel reparto di Pediatria del Bufalini (18 posti letto) c’è chi li aspetta sulla porta della stanza e chi non vede l’ora di giocare con loro. Per un momento la pressione legata alla condizione si stempera, i cani scodinzolano, il gatto fa le fusa e ognuno a modo suo - pazienti, familiari e anche operatori - si lascia contagiare dall’effetto benefico dell’incontro.
"Nel nostro reparto - spiega il dottor Marcello Stella, direttore dell’Unità Operativa Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale-Pediatrica del Bufalini - siamo orientati da tempo all’utilizzo di terapie complementari per i nostri pazienti. L’intervento con gli animali domestici è una di queste, insieme alla musicoterapia, all’arteterapia e ai dottori clown. E’ accertato che cani e gatti, valutati e monitorati, diventano veri e propri partner nel processo di guarigione, assumendo il ruolo di mediatori emozionale e catalizzatori di processi socio-relazionali".
Gli animali sono curati, addestrati, e in alcuni casi recuperati da precedenti funzioni (anziani cani guida per non vedenti), dai volontari della Fondazione Opera Don Pippo di Forlì, attiva su diversi fronti socio-riabilitativi. Gli interventi al Bufalini sono supportati da fondi regionali (2.300 euro per 12 incontri).
"Gli interventi - spiega ancora il dottor Stella - sono iniziati a settembre e terminano con la fine del 2024, ma saranno rinnovati con il supporto dei fondi per l’umanizzazione delle cure e una specifica raccolta fondi". Ne beneficiano bambini, ma anche giovani con patologie che si sono manifestaste da piccoli e che continuano ad essere seguiti dalla Pediatria.
Ma come reagiscono Kao, Maty, Mukky, Onda e Amilcare quando entrano in reparto? "Si tratta di animali che si pongono con una gentilezza che attira le carezze non solo dei bambini ma anche dei medici. S’innesca immediatamente un’atmosfera di simpatia" afferma il dottor Stella. C’è un giorno alla settimana in cui i terapeuti pelosi vanno a fare il loro mestiere all’ospedale, il lunedì. E si fermano con i pazienti, ovviamente selezionati, dai 15 ai 20 minuti.
C’è una particolarità importante da evidenziare: "Il cane - dice il primario - non è vettore di malattie, quindi non c’è il rischio di contagio tra un malato e l’altro". "La loro presenza ci ha consentito - evidenzia il dottor Stella - aperture psicologiche in pazienti post traumatizzati altrimenti molto difficili. Ce lo hanno mostrato le indagini effettuate tramite sondaggio e la verifica di un minore uso di farmaci contro il dolore".