
La carenza di personale si fa sentire anche quest’anno. Molte occupazioni non sono più ritenute appetibili per via di orari intensi e retribuzioni basse.
La carenza di personale continua ad essere un tema caldo per molte aziende e attività. In riviera alla vigilia dell’estate 2025, si ripropone la questione della reperibilità delle risorse umane. Alberghi, stabilimenti balneari, ristoranti e bar sono alla ricerca di cuochi, camerieri, baristi, bagnini, addetti all’accoglienza e personale ai piani. Le attività estive non sono più così ambite come lo erano una volta. E’ un vero e proprio cambio di approccio nei confronti delle aziende turistiche, iniziato negli anni Dieci del nuovo millennio e, dopo il Covid, ci sono stati dei mutamenti senza ritorno. Le persone, specie i giovani, hanno capito sì che il denaro è importante, ma la vera ricchezza è il tempo libero. Tant’è che dopo le restrizioni del 2020 e 2021, sono poche le donne e gli uomini che rinunciano al giorno libero e accettano di lavorare tante ore al giorno, perchè fra le priorità valutano maggiormente gli hobby e le passioni.
Sta di fatto che la questione degli stagionali è di grande attualità e gli imprenditori avvertono la latitanza delle forze politiche, accusate, indipendentemente dai colori, di non far nulla per cambiare un sistema che deve essere rinnovato e deve prevedere eque buste paga per i lavoratori, ma anche degli sgravi fiscali e degli incentivi per i datori di lavoro. Da oltre sessant’anni in riviera si vive di turismo, ma l’allora mondo in bianco e nero non esiste più. Avere una divisa o semplicemente una camicia bianca, per andare a lavorare in un ristorante, un bar, un albergo importante o in un locale, era motivo di orgoglio, mentre oggi ci sono giovani che non ci pensano nemmeno. Per non parlare del rapporto fra albergatori e dipendenti, con molti imprenditori che andavano ad ingaggiare le lavoratrici nelle province del sud e nelle isole, facendo un contratto con stretta di mano con il padre o il marito della futura dipendente stagionale, che poi si trasferiva in Romagna e da maggio a settembre lavorava dalla mattina alla sera. Oggi tutto questo non esiste più, l’emancipazione c’è stata e per gli albergatori vecchio stampo non c’è più posto, perchè certi atteggiamenti, giustamente, non vengono più tollerati, così come sono sempre meno le persone che si fanno sfruttare. Sono questi i motivi che causano sempre più difficoltà nel reperimento della manodopera.
Ma non è finita qui, perchè stanno cadendo anche dei veri e propri miti, come quello del bagnino di salvataggio, che un tempo era ambito e rappresentava un motivo di orgoglio. Oggi invece si fa fatica a trovare anche questa figura professionale che è ben retribuita, e coloro che accettano il posto di lavoro mettono subito in chiaro che vogliono avere il giorno libero ed in alcuni casi anche due o tre giorni liberi alla settimana.