Le coop crescono, ma manca la forza lavoro

Indagine di Legacoop e Federcoop Romagna: per il 2023 si cercano quasi tremila persone, oltre 500 nella nostra provincia

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Circa tremila persone, di cui un migliaio a tempo indeterminato: è la manodopera di cui necessiteranno le cooperative aderenti a Legacoop Romagna (che copre le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) nei prossimi sei mesi. In particolare, nell’area di Forlì-Cesena si cercano 555 persone, preferibilmente laureate, anche se non mancano profili con livelli di istruzione inferiori. È quanto emerge dall’indagine realizzata, con cadenza semestrale, dall’Osservatorio promosso da Legacoop e Federcoop Romagna sul fabbisogno occupazionale della cooperazione romagnola. Tra i 2.850 potenziali nuovi assunti del 2023, il 20% è indicato dal settore dei servizi (581 persone), il 18% da quello della salute (521), il 15% dall’agroalimentare (436), l’11% da commercio e turismo (319), il 7% da trasporto, logistica, magazzinaggio (198) e costruzioni e infrastrutture (188). L’indagine registra una diffusa difficoltà a reperire personale, specializzato e non. Una difficoltà che, spiega Mario Mazzotti, presidente di Legacoop e Federcoop Romagna, "si conferma ormai come dato strutturale per le nostre cooperative. Proprio per dare una mano ad affrontare questa emergenza e favorire la realizzazione dei programmi di crescita delle nostre associate, stiamo mettendo a punto strumenti concreti per la formazione (che 8 cooperative su 10 sono pronte a finanziare in proprio) e il welfare aziendale".

"Siamo di fronte a cambiamenti profondi nel mondo del lavoro — aggiunge Paolo Lucchi, amministratore delegato di Federcoop Romagna — e l’Osservatorio ci è utile per orientare le scelte di formazione e investimento in un’epoca di generale incertezza e di crisi del nostro sistema economico". Per il 2023 le cooperative romagnole tendono, rispetto alla seconda parte del 2022, a una maggiore ricerca di profili per un rapporto stabile, con contratto a tempo indeterminato (il 35% del totale). Cresce la ricerca di figure con un livello di istruzione più elevato (+9%), nonché di quelle munite di diploma o attestato di qualifica professionale (+31%), probabilmente a seguito dell’incremento di offerte di lavoro stagionale. Spicca, infine, l’impennata dei profili con competenze informatiche (+83%): un fenomeno, quest’ultimo, che identifica un maggior coinvolgimento delle cooperative romagnole in processi di innovazione e transizione digitale. Tra le motivazioni della ricerca di nuovo personale, le cooperative indicano turn-over (48,7%) ed espansione dell’attività aziendale (34%).

Maddalena De Franchis