GIACOMO MASCELLANI
Cronaca

Le mani della mafia sull’economia: "Segnalare subito i casi sospetti"

L’appello del magistrato Catello Maresca all’incontro su lavoro, legalità e sicurezza promosso dalla Uil

I temi del lavoro, della legalità e della sicurezza sono stati al centro di un convegno organizzato dalla Uil al Palazzo del Turismo di Cesenatico. Con il l presidente nazionale Giuliano Zignani di Ital Uil, il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli ed il segretario generale nazionale di Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, è intervenuto il magistrato Catello Maresca, uno degli uomini di legge più attivi sul fronte della lotta alla mafia. Negli ultimi anni è cresciuto a Cesenatico l’allarme per le infiltrazioni delle cosche mafiose nelle attività economiche, come provato da inchieste e processi. Maresca ha presentato un video sull’operazione inerente l’arresto del boss Michele Zagaria e ha parlato di esperienze dirette su territori dove l’assenza di regole ha rappresentato il terreno fertile per le infiltrazioni malavitose del clan dei Casalesi. "Quando i fatti arrivano a noi magistrati _ ha detto _, e si muovono le forze dell’ordine, purtroppo spesso è già tardi, per questo motivo è fondamentale che i cittadini segnalino subito i tentativi di rilevare aziende da parte di persone sospette".

Il magistrato si è soffermato anche sul lavoro fatto con i pentiti e riguardo alla decisione di collaborare da parte di Francesco Schiavone detto "Sandokan", non ha dubbi: "Se lui parla possiamo dare la botta finale ai Casalesi". Su questa scia si muove Giuliano Zignani, il quale lancia una proposta: "In riviera la malavita ha messo gli occhi e le mani sulle attività turistiche. A Cesenatico il sindaco Matteo Gozzoli è stato coraggioso, ma deve essere aiutato da tutti. Per questo noi chiediamo di unire le forze tra sindacati, associazioni di categoria e amministrazioni pubbliche, per far luce sulle compravendite sospette. Dobbiamo creare delle basi forti e sottoscrivere un protocollo da estendere poi a livello regionale". Zignani mette nel mirino le categorie: "Le associazioni devono intervenire, perchè anche la malavita organizzata utilizza le categorie per chiedere ad esempio i permessi e le licenze in Comune. Anche le associazioni devono denunciare. Invece spesso attaccano i sindacati, quando dovremmo fare fronte comune. In questo contesto l’indifferenza è pericolosa e c’è la tendenza a curarsi dell’interesse di pochi, a scapito dell’interesse generale. Dobbiamo andare anche nelle scuole per comunicare ed in segnare certi valori".

Il sindaco Matteo Gozzoli, il quale è stato tra le persone che hanno denunciato i tentativi di infiltrazioni mafiose sul territorio ed al processo "Radici" in svolgimento al tribunale di Ravenna contro persone nell’orbita della ‘Ndrangheta calabrese, è fiducioso sul lavoro di pulizia delle forze dell’ordine: "Io non mi sento affatto un uomo che ha avuto coraggio, bensì un sindaco che ha fatto il suo dovere, anche perchè abbiamo avuto persone minacciate. Tengo a sottolineare che sino a qualche anno fa le Amministrazioni comunali non ne volevano sapere di parlare di questo problema, mentre oggi è diverso, c’è più consapevolezza e la volontà di allontanare i tentativi di infiltrazione". Claudio Tarlazzi si è concentrato sulla logistica, dove le attenzioni della malavita ed il problema della legalità nel lavoro, sono una piaga molto sentita, specie nelle province dell’Emilia: "Ci sono aziende del settore dove c’è il capolarato, il sommerso e l’evasione. La criminalità organizzata si annida dove la rete sociale è più debole e le persone vengono lasciate sole ad affrontare questioni più grandi di loro".