
Il lenzuolo bianco esposto sulla facciata del teatro Bonci
Manifestazioni ideologiche che istigano alla violenza antisemita, perché l’antisemitismo si fa schermo dell’antisionismo, un virus che da tempo ammorba la ragione delle sinistre, strumento di lotta contro le democrazie liberali e contro l’Occidente. Si trasecola di fronte al fatto che la manifestazione organizzata sabato a Cesena da varie sigle dell’area sinistra, addirittura con ‘il supporto delle istituzioni locali’, si sia allargata con esposizione di ‘lenzuola bianche’ al Palazzo comunale (ormai nei fatti proprietà di Pd e alleati), al teatro Bonci e addirittura all’Ospedale Bufalini. Esempio di un’occupazione ideologica di luoghi pubblici della cultura e sanitari, utilizzati in modo improprio e discriminatorio per veicolare una visione di parte e non realistica di una situazione internazionale di grande delicatezza". Antonella Celletti, ec consigliere comunale della Lega e rappresentante dell’associazione di amicizia Italia-Israele, si scaglia contro la manifestazione di sabato in piazza del Popolo. Ma soprattutto contro la decisione di Ausl e Comune di esporre lenzuoli bianchi alle finestre in segno di solidarietà per Gaza e la Palestina.
"Realisticamente queste manifestazioni hanno come unico risultato quello di rafforzare i terroristi di Hamas e di danneggiare, come conseguenza, i civili arabo/palestinesi. Se ai manifestanti stesse davvero a cuore la sorte della popolazione di Gaza dovrebbero chiedere ad Hamas di restituire gli ostaggi e di deporre le armi, l’unica strada per il cessate il fuoco. Il vero dramma dei civili gazawi è infatti l’oppressione di Hamas che si è infiltrato ovunque anche negli organismi internazionali come l’UNRWA, domina l’informazione e ruba perfino gli aiuti umanitari destinati alla popolazione per rafforzarsi e finanziarsi. Al contrario, l’atteggiamento della piazza è di totale esecrazione per Israele e di sostanziale appoggio ad Hamas, forse nel condiviso obiettivo che lo stato ebraico, baluardo democratico in Medio Oriente, sia finalmente cancellato dalla cartina geografica (dal fiume al mare). Non è un caso che la sinistra e la propaganda pro-pal continuino a riscrivere la storia a loro uso e consumo, cancellando i passaggi scomodi alla loro narrazione. E non è un caso che sorvolino sul fatto che Hamas ha iniziato questa guerra, che il massacro di ebrei del 7 ottobre (il più brutale e numeroso dopo la Shoah) era finalizzato a sabotare la pace tra Israele e Arabia Saudita, che l’attacco era organizzato con Iran, Hezbollah e Houthi per scatenare l’instabilità nell’intera regione mediorientale. Sconvolgente che non solo i manifestanti ma perfino le ‘istituzioni’ locali non focalizzino l’evidente scenario geopolitico per ignoranza o per pregiudizio, ma ancora più grave che fomentino un odio e una guerra senza fine".